Trecento giorni con il Generale. Lettere dal fronte garibaldino (Genova, 5 maggio 1860-Palermo, 23 febbraio 1861)
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Nievo, Ippolito

Trecento giorni con il Generale. Lettere dal fronte garibaldino (Genova, 5 maggio 1860-Palermo, 23 febbraio 1861)

Abstract: Pubblicate postume, queste sessantré lettere che l'Autore delle Confessioni d'un Italiano scrisse dalla Sicilia come volontario al seguito della Spedizione dei Mille, rappresentano oltre che una testimonianza degli affetti e del mondo privato di Ippolito Nievo, uno dei documenti più preziosi e originali di quanto è rimasto inesplorato o lasciato in ombra nei giorni che precedettero la conquista da parte di Garibaldi del Regno delle Due Sicilie. Tanto più preziose, a leggerle come vero e proprio testamento spirituale dello scrittore che da quella spedizione non tornò vivo. Il naufragio della nave che dalla Sicilia lo avrebbe condotto a Napoli lo inghiottì, trentenne, al largo delle coste campane nella notte tra il quattro e il cinque marzo 1861; e con lui inghiottì le carte dell'amministrazione contabile della Spedizione di cui egli era responsabile. Una tragedia – fatalità, attentato? – destinata a suscitare più di un interrogativo e a porsi come il primo mistero irrisolto della nascente nazione.


Titolo e contributi: Trecento giorni con il Generale. Lettere dal fronte garibaldino (Genova, 5 maggio 1860-Palermo, 23 febbraio 1861)

Pubblicazione: Osanna Edizioni, 15/05/2013

EAN: 9788881673384

Data:15-05-2013

Nota:
  • Lingua: italiano
  • Formato: EPUB con DRM Adobe

Nomi:

Dati generali (100)
  • Tipo di data: data di dettaglio
  • Data di pubblicazione: 15-05-2013

Pubblicate postume, queste sessantré lettere che l'Autore delle Confessioni d'un Italiano scrisse dalla Sicilia come volontario al seguito della Spedizione dei Mille, rappresentano oltre che una testimonianza degli affetti e del mondo privato di Ippolito Nievo, uno dei documenti più preziosi e originali di quanto è rimasto inesplorato o lasciato in ombra nei giorni che precedettero la conquista da parte di Garibaldi del Regno delle Due Sicilie. Tanto più preziose, a leggerle come vero e proprio testamento spirituale dello scrittore che da quella spedizione non tornò vivo. Il naufragio della nave che dalla Sicilia lo avrebbe condotto a Napoli lo inghiottì, trentenne, al largo delle coste campane nella notte tra il quattro e il cinque marzo 1861; e con lui inghiottì le carte dell'amministrazione contabile della Spedizione di cui egli era responsabile. Una tragedia – fatalità, attentato? – destinata a suscitare più di un interrogativo e a porsi come il primo mistero irrisolto della nascente nazione.

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