"Survival of the richest, the city’s ours until the fall

But we don’t feel like outsiders at all

We are the new Americana"


Halsey – New Americana

 

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Trovati 27 documenti.

Questa non è l'America
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Materiale linguistico moderno

Friedman, Alan <1956->

Questa non è l'America : le rivelazioni shock, le storie inedite e i retroscena che svelano i segreti del Paese di Trump / Alan Friedman

Roma : Newton Compton, 2017

Controcorrente ; 132

Abstract: "Questa non è l'America" non è un semplice libro sugli Stati Uniti d'America. È una fotografia in tempo reale ma anche un'analisi delle ragioni del passato e del presente della società americana attraverso le lenti della politica, dell'economia, dello stato civile, sullo sfondo delle elezioni presidenziali del 2016. Un saggio narrativo che ha l'obiettivo di indagare le cause della malattia che affligge l'America, una nazione lacerata, impaurita, rabbiosa e con grandi fasce della popolazione in situazione di emarginazione se non addirittura di alienazione e privazione dei diritti fondamentali. È vero, gli Stati Uniti sono ancora la superpotenza mondiale, ma per quanto tempo ancora? Le forze oscure del razzismo e della povertà minacciano la famosa coesione sociale degli americani, senza dimenticare la bomba a orologeria rappresentata da un debito pubblico di quasi ventimila miliardi di dollari. Si aggiunge una Wall Street che non si è riformata e un capitalismo che ha creato la più severa disuguaglianza dei redditi in Occidente: è facile capire perché milioni di americani vivono oggi in una nuova povertà estrema. D'altra parte stiamo parlando di un Paese ricchissimo di risorse, soprattutto imprenditoriali, la cui creatività nel campo dell'innovazione tecnologica (e non solo) non è seconda a nessuno. Allora che fine ha fatto il sogno americano? Cosa cambierà con un nuovo inquilino alla Casa Bianca? E quali sono le prospettive per l'America? Quali i suoi rapporti con l'Europa e con l'Italia?

Corruzione
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Materiale linguistico moderno

Winslow, Don <1953->

Corruzione / Don Winslow ; traduzione di Alfredo Colitto

Torino : Einaudi, 2017

Abstract: A New York potevi aspettarti che finisse in galera chiunque. Il sindaco, il presidente degli Stati Uniti, persino il papa. Chiunque ma non il poliziotto eroe Dennis Malone. Lo sbirro che aveva messo in piedi la migliore unità dell'NYPD. Che sapeva in quali armadi erano nascosti tutti gli scheletri. Perché molti li aveva nascosti lui. Danny Malone voleva solo essere un bravo poliziotto. Era il re della Manhattan North Special Force, detta Da Force. L'unità che imperversava sulle strade di Harlem come un vento impetuoso spazzando via ogni immondizia. Ma ora che Malone è finito in galera, quel vento non soffia piú. Malone e i suoi erano i piú svegli, i piú abili, i piú veloci. Quelli che in città tenevano a bada «la giungla» e a Natale regalavano, di tasca propria, un tacchino ai poveri. Per diciotto anni Malone era stato in prima linea, per strada, e aveva fatto tutto il necessario per proteggere una città che si nutre di ambizione e corruzione, dove di pulito non c'è piú nessuno. Compreso Malone stesso. Ad Harlem era diventato una specie di intoccabile, ma anche un sorvegliato a vista. All'improvviso però «la sua città, la sua zolla, il suo cuore» gli si sono rivoltati contro. E ora che è stato incastrato dai federali non gli resta che decidere chi sia meglio tradire.

Tra loro
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Materiale linguistico moderno

Ford, Richard <1944->

Tra loro : ricordando i miei genitori / Richard Ford ; traduzione di Vincenzo Mantovani

Milano : Feltrinelli, 2017

Abstract: Nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra i ruggenti anni venti e gli anni desolati della Grande depressione, una strana coppia batte le strade assolate del Mississippi e dell'Arkansas su una Ford a due porte del 1927. Lui è il rappresentante di una ditta che produce amido per il bucato. Lei è sua moglie. Si sono conosciuti giovanissimi, si sono sposati, si amano e hanno deciso di fare insieme quel lavoro che altrimenti li costringerebbe a una dolorosa separazione. E cosi, per una ventina d'anni, passeranno da un grossista all'altro, da un albergo all'altro, da un ristorante all'altro (festeggiando ogni tanto con qualche bevuta, alla faccia del proibizionismo), felici di una vita che non potrebbe essere migliore. La prima non prevista gravidanza della moglie cambia tutto. L'arrivo di un figlio inatteso divide inevitabilmente quella coppia così unita, condannando l'uno a un pesante lavoro solitario, l'altra a lasciare la strada per una fissa dimora in città...

Epopea americana. [2]: I ricchi
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Materiale linguistico moderno

Oates, Joyce Carol <1938->

Epopea americana. [2]: I ricchi / Joyce Carol Oates ; traduzione di Grazia Bosetti ... [et al.]

Milano : Il saggiatore, 2017

La cultura ; 1080

Abstract: Una Cadillac gialla si accosta al marciapiede di Labyrinth Drive. È una mattina di gennaio: c'è neve sulla strada e sull'erba. L'aria è fragrante, crepita come una lastra di ghiaccio sotto la pressione di un tacco a spillo. Dalla Cadillac scende una donna: ha una sciarpa di visone intorno al collo e occhiali da sole che scintillano nella luce invernale; il suo incarnato è quello di una bambola di porcellana: pallido, puro, perfetto. La donna si chiama Natashya Romanov Everett, Tashya per tutti, Nada per suo figlio Richard. Il povero Richard, il grasso Richard, l'ombroso, schivo Richard che non si sente una persona ma uno dei comprimari nei romanzi della madre; i romanzi che hanno reso lei immensamente popolare e ricca, e lui sempre più schivo, sempre più ombroso. Qualcosa di oscuro si agita dietro gli abbaini della villa di Labyrinth Drive, e nessuno steccato bianco, nessun filo di perle, nessun cocktail party può nasconderlo: è il cuore nero e pulsante dell'America più irreprensibilmente wasp, l'America democratica e progressista, l'America di Kennedy e di Carter, l'America delle magnifiche sorti e progressive, l'America che cela, dietro le sue medaglie al valore, un volto sinistro. L'America che Joyce Carol Oates conosce in modo così intimo, l'America che ha già raccontato in Una famiglia americana e che qui viene deformata in una maschera carnascialesca, tanto più inquietante quanto più grottesca. Nel secondo capitolo de\V Epopea americana, Joyce Carol Oates si allontana dai toni drammatici del Giardino delle delizie per inscenare una commedia nera degna di Vladimir Nabokov e Edward Albee; una pantomima in cui il riso non è mai sciolto dall'amarezza del pianto, una satira acida e corrosiva che dissolve impietosa, davanti agli occhi del lettore, i colori pastello del sogno americano.

Epopea americana. [1]: Il giardino delle delizie
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Materiale linguistico moderno

Oates, Joyce Carol <1938->

Epopea americana. [1]: Il giardino delle delizie / Joyce Carol Oates ; traduzione di Francesca Crescentini

Milano : Il saggiatore, 2017

La cultura ; 1079

Abstract: Campi di segale sotto il sole abbacinante dell'Ar-kansas. Le mani strappano i frutti dalla terra, la terra prude e si mangia le mani. I braccianti arrancano nel meriggio insieme ai cavalli e il sogno americano è un abbaglio nell’afa, una zacchera di fango sulla schiena, un canto di nostalgia e speranza spezzato dalle spighe del grano. Clara è la figlia di due contadini e trascorre l'adolescenza a correre tra gli odori aspri ed erbosi delle piantagioni, e a rubacchiare oggetti insignificanti nei negozi per divertimento e noia. Vagheggia un futuro di emancipazione, ricchezza e amori idilliaci; fantastica di evadere dalla promiscua violenza del suo mondo provinciale gettandosi con abbandono in ogni avventura: prima con Lowry, fascinoso e ribelle apolide che la strappa alla famiglia e l'abbandona subito dopo averla ingravidata; poi con Revere, facoltoso uomo già sposato che Clara seduce in cambio di una promessa di stabilità economica; infine con suo figlio Swan - l'ennesima speranza di riscatto, l'estrema illusione di una riscossa impossibile -, destinato però a diventare un uomo violento e autodistruttivo e a far naufragare anche gli ultimi sogni della madre. Primo capitolo dellTpopea americana di Joyce Carol Oates, II giardino delle delizie racconta l'America proletaria degli anni cinquanta e sessanta, l’America white trash, avida di scalate sociali e rivincite, cianotica per i pugni incassati dai bastardi nelle bettole e dalla vita. Manescamente sordida, fumeggiante e sognatrice. Attraverso gli occhi di una ragazza fragile e bellissima, straziata dai desideri e dai demoni sociali ereditati - che ricorda nella sua tormentata grazia la Pamela di Samuel Richardson -, Oates tesse una storia di abusi e violenze, un ritratto impareggiabilmente realistico di quella impetuosa fiumana americana che travolge e annega i suoi figli, attirandoli ai margini dell'esistenza, senza possibilità di ritorno, nel miraggio di un paradiso terrestre, un giardino delle delizie che si rivela, alla fine, una terra desolata.

Motel Voyeur
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Materiale linguistico moderno

Talese, Gay <1932->

Motel Voyeur / Gay Talese ; traduzione di Francesco Pacifico

Milano : Rizzoli, 2017

Abstract: È il 7 gennaio del 1980 quando Gay Talese, all’epoca impegnato nell’imminente pubblicazione del suo bestseller La donna d'altri, riceve una lettera scritta a mano e anonima. Il mittente è un uomo del Colorado, che dice di aver «appreso del suo attesissimo studio sul sesso in America» e «di poter contribuire con alcune importanti informazioni». Nel seguito di quella lettera l’autore rivela a Talese qualcosa di inconfessabile: alla fine degli anni Sessanta ha acquistato il Manor House Motel, alla periferia di Denver, per soddisfare le proprie ten denze voyeuristiche. Sotto il tetto della struttura ha costruito una «piattaforma d’osservazione», e da lì, attraverso dei finti condotti di ventilazione, da anni osserva gli ospiti ignari. Talese, incuriosito e intenzionato a scriverne, in contra l’uomo - Gerald Foos - in Colorado qual che settimana dopo, e visita il motel. Foos, però, dichiara di voler rimanere anonimo, il giornalista non accetta e decide che questa storia non sarà raccontata. Passano degli anni, Talese rimane in contatto con Foos, che gli invia pagine e pagine del suo Diario del Voyeur, un registro in cui ha annotato le abitudini, i vizi, le passioni dei suoi ospiti - coppie sposate, amanti occasionali, omosessuali, vedove, escort, e tanti altri - pensando a sé come a un pioniere della ricerca sul sesso. Quello che ne risulta è uno spaccato della sessualità in America tra gli anni Settanta e i Novanta, l’istantanea di una nazione che sta vivendo gli aspri effetti della guerra in Vietnam, i giorni della Rivoluzione Sessuale, della desegregazione. Oggi, dopo oltre trentacinque anni da quella prima lettera, Talese, in questo straordinario esempio di giornalismo narrativo, può raccontare finalmente la controversa vicenda umana di Gerald Foos, of frendoci il ritratto della vita più segreta dell’America nell’ultima metà del secolo scorso.

Slumberland
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Materiale linguistico moderno

Beatty, Paul <1962->

Slumberland / Paul Beatty ; traduzione di Silvia Castoldi

Roma : Fazi, 2017

Le strade ; 311

Abstract: Berlino, 1989. D.J Darky è nero, viene da Los Angeles e ha un sogno: trovare Charles Stone, in arte Schwa, mitico musicista dell’avanguardia jazz, e fargli suonare il suo perfetto beat. Il Muro cadrà a breve e una nuova città lo aspetta, sterminata e pullulante di vita: va scovato il suo cuore pulsante, ne va colto il battito, va fatto proprio. Un' arteria tra tutte gli balza agli occhi, indicando la meta: un locale in cui si fa musica, lo Slum-berland bar, dove si fa assumere come jukebox sommelier. In quei pochi, fumosi metri quadrali di impiantito sporco e ritmo perfetto, si apre così una nuova stagione di ascolto: un’educazione acustica, politica e sessuale che via via annette territori inediti, nuovi gusti musicali, nuove memorie fonografiche. Nel frattempo, come un caldo giro di basso che s insinua lungo le strade vivaci della città, dj Darky passa da un letto tedesco all’altro mentre affila le armi di un’ironia argomentativa che non ammette limiti: sulla negritu-dine in quegli anni in America e in Europa. sulle relazioni tra uomini neri e donne bianche, sulla musica jazz e techno, sulla condizione dei tedeschi dell’Est dopo l’unificazione e quella degli afroamericani dopo le battaglie per i diritti civili. Paul Beatty, una delle voci più pungenti d’America, ci regala un irresistibile sound letterario, un graffiante ritratto delle contraddizioni di quegli anni, ma soprattutto un atto d’amore per la musica, a suo vedere l’unica cifra con cui è possibile misurare la realtà e la vita.

Elegia americana
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Materiale linguistico moderno

Vance, J. D. <1984->

Elegia americana / J. D. Vance ; traduzione di Roberto Merlini

Milano : Garzanti, 2017

Saggi

Abstract: I nonni di J.D. sono sporchi, poveri e innamorati quando emigrano giovanissimi dalle regioni dei monti Appalachi verso l'Ohio nella speranza di una vita migliore. Ma quel sogno di benessere e riscatto è solo sfiorato, perché prima di diventare uomo il loro nipote lotterà a lungo con la miseria e la violenza domestica: una madre tossicodipendente, patrigni nullafacenti che si susseguono uno dopo l'altro, vicini di casa alcolisti capaci solamente di sopravvivere con i sussidi e lamentarsi del governo, in una regione in cui i tassi di disoccupazione sono sempre più alti e l'abbandono scolastico è alle stelle. Eppure quella che J.D. Vance racconta senza indulgenza ma con un amorevole orgoglio di appartenenza non è l'eccezione ma è la storia, in filigrana, di un Paese intero, di quel proletariato bianco degli Stati Uniti che nelle recenti elezioni presidenziali ha espresso la sua frustrazione portando alla vittoria Donald Trump. "Elegia americana" celebra un'America silenziosa e dà voce a quella classe operaia dei bianchi degli Stati Uniti più profondi che un tempo riempiva le chiese, coltivava le terre e faceva funzionare le industrie. Quel mondo non c'è più, al suo posto solo ruggine e rabbia. E J.D. Vance diventa così il cantore, brutale e appassionato, dell'implosione di un modello, di un'idea. Di un sogno che è stato a lungo anche il nostro

Il sistema Pixar
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Materiale linguistico moderno

Uva, Christian

Il sistema Pixar / Christian Uva

Bologna : Il mulino, 2017

Abstract: Nata come costola della Lucasfilm di George Lucas, acquisita da Steve Jobs nel 1986 e divenuta nel 2006 di proprietà della Walt Disney, la Pixar rappresenta un esempio ideale di industria creativa capace di imporre a livello globale un marchio di qualità che è cifra di una precisa visione del mondo, oltre che di un solido e corposo immaginario insieme infantile e adulto. Film come Toy Story, Alla ricerca di Nemo, Gli incredibili, Cars o Inside Out sono il frutto di un sistema industriale, narrativo, estetico e ideologico che, nel corso degli ultimi vent’anni, è stato in grado di rivitalizzare il cinema d’animazione proponendo, tra tecnofilia e nostalgia, un’articolata riflessione sull’american way of life contemporanea e, in particolare, sull’identità nazionale degli Stati Uniti alla prova delle sfide del presente.

Il diritto di contare
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Materiale linguistico moderno

Lee Shetterly, Margot <1969->

Il diritto di contare / Margot Lee Shetterly ; traduzione di Cristina Ingiardi

HarperCollins Italia, 2016

Abstract: Se John Glenn ha orbitato intorno alla terra e Neil Armstrong è stato il primo uomo a camminare sulla luna, parte del merito va anche alle scienziate della NASA che negli anni Quaranta, armate di matita, regolo e addizionatrice, elaborarono i calcoli matematici che avrebbero permesso a razzi e astronauti di partire alla conquista dello spazio. Tra loro c’era un gruppo di donne afroamericane di eccezionale talento, originariamente relegate a insegnare matematica nelle scuole pubbliche “per neri” del profondo Sud degli Stati Uniti. Dorothy Vaughan, Mary Jackson e Katherine Johnson furono chiamate in servizio durante la seconda guerra mondiale quando l’industria aeronautica americana aveva un disperato bisogno di esperti con le giuste competenze a causa della carenza di personale maschile. Tutto a un tratto a queste brillanti matematiche e fìsiche si presentava l’occasione di ottenere un lavoro all’altezza della loro preparazione, una chiamata a cui risposero lasciando le proprie vite per trasferirsi a Hampton, in Virginia, ed entrare nell’affascinante mondo del Langley Memorial Aeronautical Laboratory. E diedero un contributo, benché le leggi sulla segregazione razziale imponessero loro di non mescolarsi alle colleghe bianche, che si rivelò determinante per raggiungere l’obiettivo a cui l’America aspirava: battere l’Unione Sovietica nella corsa allo spazio e riportare una vittoria decisiva nella guerra fredda. Sullo sfondo della seconda guerra mondiale, della lotta per i diritti civili e della corsa allo spazio, II diritto di contare segue la carriera di queste donne per quasi trent’anni, durante i quali hanno affrontato sfide, forgiato alleanze e cambiato, insieme alle proprie esistenze, anche il futuro del loro Paese.

Un'altra America
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Materiale linguistico moderno

Giuffré, Alberto <1982->

Un'altra America : viaggio nelle città "italiane" degli Stati Uniti / Alberto Giuffrè

Venezia : Marsilio, 2016

Abstract: Si chiamano Rome, Milan, Naples, Venice, Florence, Palermo, Verona, Genoa. Sono otto città americane, in otto Stati diversi: da Ovest a Est, da Nord a Sud. Sono le protagoniste di "Un'altra America", un "giro d'Italia" dentro i confini statunitensi. Sono punti sulla mappa che, uniti, disegnano una realtà sconosciuta, con le sue ansie, i suoi simboli, le sue ambizioni, le sue frustrazioni. L'America che suona e quella che cerca di scrollarsi di dosso il titolo di "patria del cibo spazzatura". L'America che porta i figli a sparare con i fucili e quella che cava milioni di dollari dalle start up tecnologiche e dal petrolio. Storie, paesaggi, leggende, personaggi di posti quasi del tutto fuori dalle rotte turistiche tradizionali. In alcuni casi hanno molto in comune con l'Italia. Come Rome, in Georgia, che sorge su sette colli, è attraversata da tre fiumi e sfoggia, davanti al municipio, una copia in bronzo della "Lupa capitolina". Qui, in una terra tutta "Dio, pistole e football americano", un manager italiano guida la fabbrica della Pirelli, la principale di tutto il Continente. In altri casi, invece, la somiglianza con il Belpaese è più dura da trovare. Come a Palermo, in North Dakota, a un passo dal confine con il Canada: una realtà fantasma di neanche cento abitanti al centro di un'area che negli ultimi anni, fino a quando non è calato il prezzo del petrolio, è diventata terra di conquista. Luoghi diversi tra loro, più o meno lontani dalle metropoli: piccoli come villaggi o grandi come città.

Tra me e il mondo
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Materiale linguistico moderno

Coates, Ta-Nehisi <giornalista>

Tra me e il mondo / Ta-Nehisi Coates ; traduzione di Chiara Stangalino

Torino : Codice, 2016

Abstract: "Tra me e il mondo" è una lettera che l'autore scrive al figlio Samori nel giorno del suo quindicesimo compleanno. Coates racconta: la storia della sua infanzia nella parte sbagliata di Baltimora, della paura delle strade e delle gang, della scuola, della violenza, della polizia. Vincere questa paura, la paura di perdere il proprio corpo, diventerà lo scopo della sua vita. Per la prima volta la ricostruzione della storia americana riparte da zero; e riparte proprio da Ground Zero - dove ben prima del crollo delle torri gemelle c'era la sede del mercato degli schiavi della città di New York - per arrivare alle continue uccisioni ingiustificate di neri da parte della polizia, una violenza che diventa in questo racconto la storia universale del razzismo. Questo è un libro da cui nessuno uscirà indenne.

The white album
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Materiale linguistico moderno

Didion, Joan <1934->

The white album / Joan Didion ; traduzione di Delfina Vezzoli

Milano : Il Saggiatore, 2015

Abstract: Lungo l'infinito nastro di Moebius delle autostrade californiane, nelle hall dei vecchi hotel coloniali affacciati sulle bianche spiagge di Honolulu, negli studi di registrazione con Jim Morrison, a cena con registi svogliati che passano di film in film come nelle comuni losangeline si passa di letto in letto, alle feste con i produttori, nei centri commerciali con la figlia, Joan Didion attraversa gli anni sessanta e settanta, raccontandone bizzarrie, ossimori ed estremi: una giovane Nancy Reagan taglia gambi di rosa nel suo giardino, Charles Manson architetta il brutale omicidio della moglie di Roman Polanski, nei cinema di Bogotà si proiettano film americani vecchi di dieci anni, in una valle vicino a Malibu il giardiniere messicano Amado Vazquez coltiva le orchidee più belle del mondo. Reportage, racconto, diario intimo, prosa lirica: i testi che compongono "The White Album", opera insieme indefinibile e inconfondibile, mettono in evidenza le caratteristiche che i lettori di Joan Didion conoscono così bene dai suoi romanzi e memoriali: la lucidità stilistica e la risolutezza di visione, la testarda fedeltà a se stessa, la capacità di cogliere un dettaglio minuto della vita quotidiana e trasformarlo in emblema. Le aporie del movimento femminista, le molte contraddizioni delle Pantere nere, le incongruenze della protesta studentesca e insieme i corsi e ricorsi di una vicenda personale che segue ogni curva, ogni sbalzo di quegli anni.

Viaggio in America
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Materiale linguistico moderno

Fallaci, Oriana <1929-2006>

Viaggio in America / Oriana Fallaci

[Milano] : BUR, 2015

Abstract: Il suo primo viaggio a New York risale al 1955, dieci anni dopo Oriana Fallaci decide di trasferirsi lì e con un tono lieve e brillante racconta per "L'Europeo" la vita quotidiana di una donna in un mondo dove le dimensioni delle cose acquistano a volte un aspetto mostruoso per chi è abituato a usare il metro italiano. Insieme alle tante facce della città, si alternano gli straordinari ritratti di attori e divi descritti sempre con uno sguardo disincantato e fresco. Ad accompagnarla c'è Shirley MacLaine, con cui progetta anche di rifare all'inverso la strada degli antichi pionieri che si mossero dalla Virginia e arrivarono in California. Oriana descrive le chiacchiere ai bordi delle piscine durante gli estenuanti party hollywoodiani ma anche lo scoramento che le prende nelle minuscole case newyorchesi. O anche nelle ghost town, le città fantasma abbandonate "come si abbandona un'amante sgradita". Vuole capire il segreto di questo Paese impaziente, che ha fretta solo di arricchirsi, "che non si affeziona mai a nulla, cambia sempre indirizzo, si stacca senza dolore da tutto: genitori, figli, coniugi, case, paesaggio". Un Paese però elettrizzante e che riesce a raccontare in tutta la sua energia regalando ai lettori un sorprendente autoscatto da cui traspare il legame intimo e poetico con quella che poi diventerà la sua seconda patria.

Americanah
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Materiale linguistico moderno

Adichie, Chimamanda Ngozi <1977->

Americanah / Chimamanda Ngozi Adichie ; traduzione di Andrea Sirotti

Torino : Einaudi, 2014

Abstract: Ifemelu si sente estranea alla sua stessa vita: negli Stati Uniti non riesce ad affondare le radici, pur sapendo che in Nigeria il nuovo modo di guardare il mondo le guadagnerebbero l'epiteto di "Americanah". Un altro straordinario romanzo di una delle più grandi scrittrici al mondo.

Tutto inizia e finisce al Kentucky Club
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Materiale linguistico moderno

Sáenz, Benjamin Alire <1954->

Tutto inizia e finisce al Kentucky Club / Benjamin Alire Saenz ; traduzione di Luca Briasco

Palermo : Sellerio, 2014

Abstract: Un bar di altri tempi, a pochi isolati dal ponte che unisce due città e due nazioni estremamente diverse, è al centro di sette storie collegate fra loro. Storie di confine, che a volte è un muro invalicabile, altre una via di fuga. Due città che si guardano in faccia: negli Stati Uniti c'è El Paso, in Messico Ciudad Juàrez. Considerata la più violenta area del mondo al di fuori delle zone di guerra, Juàrez è stata raccontata da Roberto Bolaho ne I detective selvaggi e in 2666, con il nome di Santa Teresa. È protagonista, assieme alla città gemella, della serie televisiva The Bridge. Ma soprattutto è il teatro sconvolgente e drammatico di crimini efferati: una sterminata serie di omicidi di donne, oltre 4.000 dal 1993, una imponente guerra fra i cartelli della droga che ha causato migliaia di vittime. El Paso invece, nonostante il nome spagnolo e i pochi chilometri di distanza oltre il fiume Rio Grande, è l'America, è il Nord: un miraggio, uno specchio distorcente, un luna park. Sospesi tra questi due mondi che in realtà sono un oggetto solo, un esempio paradossale e perfetto dei conflitti che attraversano le società contemporanee, si muovono i protagonisti di Sàenz: uomini e donne, giovani e anziani, che cercano di vivere e di sopravvivere. Attraversando il dolore e il rimorso, la mancanza e il desiderio. Lottando per trovare e mantenere l'amore, quello dei propri cari, di genitori che li hanno salvati o distrutti, degli amici con cui hanno trascorso il tempo...

Il grande romanzo americano
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Materiale linguistico moderno

Roth, Philip <1933-2018>

Il grande romanzo americano / Philip Roth ; traduzione di Vincenzo Mantovani

Torino : Einaudi, 2014

Abstract: C'è un colossale crimine contro la verità che è stato perpetrato dalle autorità costituite americane a partire dal 1946, ci svela Word Smith, il mitico giornalista sportivo narratore di questo libro: parlo di ciò che nessuno in questo paese ha più nemmeno il coraggio di menzionare. Parlo di un capitolo del nostro passato che è stato cancellato dai libri di testo senza un oh di protesta, tranne che da parte mia. Parlo di una riscrittura della nostra storia non meno odiosa di quelle ordinate da un tirannico dittatore straniero. E non di una storia risalente a mille anni fa, ma di qualcosa che ha visto arrivare la sua fine una ventina di anni fa. Si, parlo della distruzione della Patriot League. Che non ha semplicemente chiuso bottega, ma è stata deliberatamente cancellata dalla memoria nazionale. E questo è solo l'inizio...

Prendila così
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Materiale linguistico moderno

Didion, Joan <1934-2021>

Prendila così : romanzo / Joan Didion ; traduzione di Adriana Dell'Orto

Milano : Il saggiatore, 2014

Abstract: La protagonista di Prendila così è la trentenne Maria Wyeth, paziente di un ospedale psichiatrico. Il libro comincia con un monologo, e procede con una narrazione in terza persona che guida il lettore alla scoperta di quella che era la vita di Maria, prima. L'infanzia difficile in Nevada, la giovinezza a New York, la sua carriera di modella e attrice, gli amori sfortunati. Fino alla nascita della figlia Rate, affetta da un'aberrazione chimica nel cervello. E poi ancora, Hollywood e Las Vegas con il suo deserto. In quel deserto Maria si perde, metaforicamente e fisicamente, smarrendo il senso del tempo e della storia. Attraverso queste pagine, Joan Didion offre una spietata analisi della società americana alla fine degli anni Sessanta.

Dieci dicembre
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Materiale linguistico moderno

Saunders, George <1958->

Dieci dicembre / George Saunders ; traduzione di Cristiana Mennella

Minumum fax, 2013

Abstract: Da anni, George Saunders è riconosciuto come una delle voci più originali e influenti della narrativa americana contemporanea; senza aver mai scritto un romanzo, ma solo racconti, ha ricevuto elogi unanimi dalla critica. Ora, giunto alla sua quarta raccolta, ha definitivamente ottenuto anche il grande successo di pubblico. Dieci dicembre è la sua opera che, senza rinunciare alla vena surreale e immaginifica, si avvicina di più al realismo. Accanto a racconti ambientati in laboratori dove si creano improbabili psicofarmaci, o in sobborghi residenziali dove donne moldave o filippine in abiti bianchi penzolano da fili tesi fra gli alberi come decorazioni, ci sono storie di famiglie comuni la cui normalità è turbata dal ritorno di un figlio dalla guerra o dall'irruzione di un malintenzionato: in tutti i casi, i personaggi si trovano a dover scegliere fra l'egoismo e la compassione, l'orgoglio e il sacrificio.

Che Dio ci perdoni
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Materiale linguistico moderno

Homes, A. M. <1961->

Che Dio ci perdoni / A. M. Homes ; traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini

Milano : Feltrinelli, 2013

Abstract: Harold Silver, mite professore di storia innamorato di Richard Nixon, ha speso una vita intera a guardare il fratello più giovane George, più alto, più di successo, farsi una bella moglie, due bambini e una casa importante, ma una serie di eventi inaspettati che culminano in un episodio di efferata violenza famigliare stravolge la vita di entrambi i fratelli. A.M. Homes continua a sezionare storie di ordinaria follia della placida America borghese. Un'America sempre più fatta di stralunati internauti, inabili ai rapporti umani. Ma la consueta crudezza pulp delle situazioni è raccontata qui con uno sguardo insieme ironico e compassionevole, uno sguardo inedito per la scrittrice americana, che mette al centro la speranza del perdono.