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Buonanotte, signor Tom
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Magorian, Michelle <1947->

Buonanotte, signor Tom

Fazi, 2021

Abstract: Nel 1939, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, nel timore dei bombardamenti tedeschi il governo inglese decide di evacuare migliaia di bambini dalle città e di sistemarli in campagna presso le famiglie disposte ad accoglierli. Uno di questi bambini, Willie Beech, trova alloggio presso Tom Oakley, un uomo di mezza età che vive solo, dopo la morte della moglie, nel villaggio di Little Weirwold. Il piccolo è traumatizzato: si spaventa per un nonnulla, bagna il letto tutte le notti e ha il corpo ricoperto di lividi e cicatrici. Con il tempo, le attenzioni costanti e l’affetto del signor Oakley consentono a Willie di riacquistare stabilità e serenità, ma anche di inserirsi felicemente a scuola e stringere legami di amicizia con i bambini del villaggio. L’incanto della nuova vita si infrange però quando la madre costringe Willie a tornare a Londra. Tom, inquieto per la mancanza di notizie, decide di andare in città per sincerarsi delle condizioni del bambino. Riesce a trovarlo dopo una serie di peripezie, ma fa una terribile scoperta...

Moderators: Valentina Tosi

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Ignoravo l’esistenza di questo romanzo fino a quando, facendo alcune ricerche in Internet, ne sono venuto a conoscenza ed è bastato leggere due righe di presentazione per destare in me curiosità e interesse per un’opera che speravo, non sbagliandomi, di sicuro valore. La vicenda in breve è abbastanza semplice, con molti bambini londinesi che nell’imminenza del secondo conflitto mondiale sono inviati per sicurezza in campagna ospiti di famiglie resesi disponibili ad ospitarli. Fra questi c’è Willie, un bimbo chiuso e timoroso, con il corpo coperto di lividi, che approda alla casa del signor Tom Oakley, un uomo di mezza età che vive da tempo da solo dopo la morte, in ancor giovane età della moglie, a causa di un parto a seguito del quale è deceduto pure il nascituro. Si ha l’’incontro così fra un ragazzino traumatizzato dalla madre, donna instabile di mente, e un vedovo che si è isolato e che poco accetta i contatti con gli abitanti del villaggio. Nonostante questi caratteri poco a poco avviene un trasformazione con Willie che perde le paure e diventa sicuro di sé e Tom che riversa sul bambino tutto l’amore che non ha potuto dare alla moglie e al figlio prematuramente scomparsi, rendendolo una persona ben diversa da quella conosciuta e conferendogli una socievolezza del tutto inaspettata. Nonostante la guerra tutto sembra procedere per il meglio fino a quando la madre scrive chiedendo che il bambino torni da lei e così avviene, con grande dispiacere di Willie e di Tom. Una volta a Londra il bambino non dà più notizie e allora Tom, disperato, va alla sua ricerca e fa un orribile scoperta. Non vado oltre, sarebbe ingiusto togliere al lettore il piacere di leggere le pagine successive di questa vicenda; tuttavia, mi preme rassicurare che il finale non è tragico, una gioia per chi si appassiona a due protagonisti veramente indovinati, al piccolo Willie che piano piano esce dai suoi incubi e al signor Tom, un burbero dal cuore d’oro.
Il romanzo è scritto con delicatezza, con analisi psicologiche assai profonde, ma non pedanti, accompagnate da descrizioni assai riuscite dell’ambiente e con tanti altri attori, ognuno con la personalità ben definita e perfettamente integrati nella trama.
Personalmente ho divorato le pagine, a volte trepidante, altre commosso, e comunque sempre avvinto da una narrazione che procede lineare senza mai incepparsi, e giunto alla fine ho compreso perché questo libro da una quarantina di anni è di successo per adulti e ragazzi, e come possa esserlo a maggior ragione oggi. In un’epoca quale l’attuale in cui si è dimenticato il significato del termine umanità, inteso come sentimento di solidarietà e di comprensione per gli altri esseri, ritrovare il valore dei sentimenti autentici è motivo di gioia e di speranza.

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