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Calcio!
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Constain, Juan Esteban

Calcio!

Milano : Tropea, 2012

Abstract: L'italiano Arnaldo Momigliano, professore emerito esperto del mondo classico, esule in Inghilterra a causa delle leggi razziali, nel corso di un convito annaffiato da abbondanti libagioni scandalizza il circolo accademico di Oxford affermando che la prima partita di calcio è stata giocata a Firenze nel 1530, in piazza Santa Croce. I compassati professori oxoniensi ne fanno una questione d'onore: ma come? L'Italia osa rivendicare la paternità di uno sport che, tutto il mondo lo sa, è eminentemente inglese? L'acceso dibattito viene portato in tribunale, ma in altri tempi sarebbe finito in un duello. Al processo Momigliano ricostruisce una storia avventurosa e irriverente, mai raccontata dalla storiografia ufficiale, avvenuta nel corso dell'assedio della Repubblica fiorentina da parte delle truppe spagnole di Carlo V. In spregio alle minacce e alle prepotenze dell'imperatore, i fiorentini scelsero di festeggiare ugualmente il loro carnevale nonostante gli attacchi nemici, praticando un gioco con la palla che infiammava l'animo della folla. Punti nell'onore, gli spagnoli non vollero essere da meno dei loro avversari, e per un giorno il campo di battaglia si spostò sul campo da gioco. Il calcio nacque così, come uno sberleffo contro le atrocità della Storia.

Moderators: Valentina Tosi

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Questo romanzo storico mi è molto piaciuto. Parla dell’Europa all’inizio del ‘500, del calcio e della partita giocata a Firenze in piazza S. Croce nel 1530 fra i repubblicani fiorentini, che si erano momentaneamente liberati dalla signoria dei Medici e gli assedianti spagnoli di Carlo V appoggiati da papa Clemente VII Medici.
Lo spunto che dà origine alla storia è una ipotetica disputa fra gli illustri accademici di Oxford e il prof. Arnaldo Momigliano, lì rifugiatosi per motivi razziale fuggendo dall’Italia fascista. Tutta la controversia è trattata con l’eleganza e l’ironia attribuita agli inglesi e il suo sviluppo cattura l’interesse fino all’ultima pagina. Una bella scrittura, ricca di invenzioni, mai banale, rende questo libro una occasione per rileggere la storia del nostro Rinascimento, tempo cruciale nella formazione della nostra cultura, e per riflettere su passione civile e sportiva.
Consigliato a chi desidera una lettura brillante, divertente e originale.

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