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Trovati 9 documenti.

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La strada di Smirne
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Materiale linguistico moderno

Arslan, Antonia <1938-> - Arslan, Antonia <1938->

La strada di Smirne / Antonia Arslan

[Milano] : Rizzoli, 2009

Abstract: È finita. La fuga è giunta alla sua conclusione. Al sicuro a bordo di una nave che li condurrà in Italia, Shushanig e i suoi quattro figli si lasciano alle spalle le atrocità che hanno sconvolto la loro vita e sterminato i loro cari e tante altre famiglie armene. Quello è il passato, racchiuso e conservato per sempre tra le pagine della Masseria delle allodole. Ora una nuova storia incalza. Mentre in Italia i figli di Shushanig si adattano dolorosamente a una nuova realtà, Ismene, la lamentatrice greca che tanto ha fatto per strapparli alla morte, cerca di dare corpo all'illusione di salvare altre vite, prendendosi cura degli orfani armeni che vagano nelle strade di Aleppo, ostaggi innocenti di una brutalità che non si può dimenticare. Ma proprio quando nella Piccola Città dove tutto ha avuto inizio qualcuno torna per riprendere quel che gli appartiene, ogni speranza di ricostruire un futuro compromesso cade in frantumi. La narrazione di Antonia Arslan stupisce per il coraggio di testimoniare fino in fondo le vicende di un popolo condannato all'esilio e per la capacità di dipingere un mondo vivo e pulsante di donne e uomini straordinari. Donne e uomini normali che hanno sofferto senza spezzarsi, attraversando le alte fiamme che, nell'incendio di Smirne, sembravano voler bruciare la speranza di una vita nuova.

Il bambino senza nome
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Materiale linguistico moderno

Kurzem, Mark <1936->

Il bambino senza nome / Mark Kurzem

Casale Monferrato : Piemme, 2009

Abstract: Mark ha da poco iniziato la sua vita da ricercatore a Oxford quando suo padre Alex bussa alla sua porta con un angoscioso segreto da confessare. I brandelli di quel segreto sono rinchiusi in una logora valigia che custodisce i ricordi evanescenti e ossessionanti che per quasi settant'anni suo padre ha cercato di seppellire nell'oblio. Tocca a Mark ora aiutare suo padre a ricostruire la sua storia, l'epopea di un bambino bielorusso ebreo di cinque anni che è scampato avventurosamente allo sterminio della sua famiglia e del suo villaggio, ha vagato per nove mesi da solo nei boschi, tra la neve e i lupi, è stato catturato da un'unità lettone filonazista, è stato portato davanti al plotone di esecuzione e lì, le spalle contro il muro della scuola, ha rivolto al sottoufficiale che stava per premere il grilletto una strana, perfetta domanda da bambino: Puoi darmi un pezzo di pane, prima di spararmi?. È stata quella strana domanda a salvargli la vita. Le SS che decidono di prendere quel bambino dai capelli biondissimi e dagli occhi cerulei come loro mascotte, per farne un modello di soldato bambino da utilizzare per la propaganda. Le giornate trascorse a lustrare scarpe. Ora vuole ricordare Alex, ritrovare le sue radici, la sua famiglia, il suo passato, vuole sapere tutto, anche il suo nome, perché quello con cui è cresciuto, si è sposato, ha generato tre figli, Alex Kurzem, non è che il nome falso che gli diedero su un foglio di via.

Ferito
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Materiale linguistico moderno

Everett, Percival <1956->

Ferito / Percival Everett ; traduzione di Marco Rossari

Nutrimenti, 2009

Abstract: John Hunt, ombroso e impenetrabile cowboy di mezz'età, vedovo e amante dell'arte, ha impiegato anni per ritagliarsi un'esistenza solitaria nelle lande desolate di Highland, Wyoming. La sua è un'appartata quotidianità fatta di giornate che iniziano alle cinque e trenta, cavalli difficili da addestrare, un mulo ingovernabile, un cucciolo di coyote da curare. Ma un giorno, non lontano dal suo ranch, un giovane gay viene brutalmente assassinato e l'aiutante di Hunt arrestato. L'evento sconvolge la tranquilla normalità della rintanata Highland e cambia radicalmente la vita di Hunt, coinvolto nell'incalzante caccia ai colpevoli e trascinato in una ricerca interiore che cambierà il suo modo di percepire le cose. Un memorabile confronto con la frontiera nel capolavoro di uno scrittore americano di culto. Una trama intensa e mozzafiato che riscrive i generi letterari riflettendo su temi come l'identità, l'omosessualità, la razza, la vendetta.

La signora del caviale
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Materiale linguistico moderno

Marziani, Michele <1962->

La signora del caviale / Michele Marziani

Firenze : Barbes, c2009

Abstract: Una comunità di pescatori di storioni sulle rive ferraresi del Po. Un intreccio di uomini, di storie e di amori, all'ombra della seconda guerra mondiale. A tenere le fila della vicenda la presenza discreta e distante della signora del caviale. Lei, ebrea, scompare con le leggi razziali e assieme a lei finisce per sempre l'epoca del caviale del Po. Un romanzo che racconta uno dei maggiori drammi del Novecento, le persecuzioni razziali, visto con gli occhi all'inizio ingenui e ignari di un bambino.

Il crocifisso del samurai
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Materiale linguistico moderno

Cammilleri, Rino <1950->

Il crocifisso del samurai / Rino Camilleri

Milano : Rizzoli, 2009

Abstract: È l'alba quando la giovane Yumiko viene prelevata dalle guardie dello Shogun e torturata pubblicamente. La sua unica colpa è essere figlia di Kayata, samurai cattolico che non ha potuto pagare le tasse alle autorità, i cui uomini ormai da anni umiliano i cristiani di Shimabara con una violenza cieca e annientatrice. Ma nonostante la miseria e il sangue fatto scorrere per fiaccare la loro volontà, gli abitanti del villaggio si raccolgono attorno al simbolo di cui nessuno può privarli: il crocifisso di Cristo. Lo stesso al quale i primi cristiani giapponesi venivano inchiodati dalle guardie dello Shogun. La violenza su Yumiko è la scintilla che spinge uomini e donne alla ribellione estrema: rifugiati nel castello di Hara si oppongono al giogo persecutorio e a un destino ineluttabile. L'assedio da parte degli uomini dello Shogun dura cinque interminabili mesi, senza cibo e possibilità di scampo, ma quel branco di contadini, guidati dall'Inviato del Cielo, da Kayata e dal suo discepolo Kato, resistono, aggrappandosi alla speranza incrollabile nella resurrezione. Perché solo la fede può superare ogni sopraffazione e dare linfa vitale a un popolo in lotta.

La delazione
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Materiale linguistico moderno

Cazzola, Roberto

La delazione / Roberto Cazzola

Bellinzona : Casagrande, [2009]

Abstract: Nella Torino occupata del 1944 una diciassettenne - sradicata e ambiziosa denuncia i vicini di casa, una coppia di fidanzati. Per l'ebrea Selma Lavàn è la deportazione a Bergen-Belsen. Alfredo Dervilles tenterà di dimenticare la fine violenta di quell'amore, riuscendovi solo in apparenza. Questo romanzo ricostruisce un'epoca, una città con i suoi paesaggi industriali e fluviali, i suoi sotterranei, e mette in campo una vasta, emblematica rete di personaggi, cercando una risposta alla domanda: perché la giovane Luigia Zonga ha denunciato un'innocente?

La bambina della casa dei conigli
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Materiale linguistico moderno

Alcoba, Laura

La bambina della casa dei conigli / Laura Alcoba

Milano : Piemme, 2009

Abstract: Laura sta tornando a casa da scuola. Ha sette anni e, come tutti i bambini, per mano alla nonna, saltella. Tre salti avanti. Una pausa. Poi una giravolta. Sembra solo un gioco, ma è un gioco da grandi, un gioco pericoloso. Laura si volta per controllare se qualcuno le segue, un bambino dà meno nell'occhio quando si è costretti a guardarsi alle spalle. È l'Argentina del 1975 e i suoi genitori sono oppositori della dittatura militare che ha stretto il paese in una morsa di paura. Nella vita di Laura succedono tante cose strane. Case che cambiano in continuazione. Persone che vanno e vengono. Cose che non sempre le sono chiare. Ma una almeno l'ha capita: non deve parlare, non deve dire a nessuno dei segreti dei grandi. Né della botola nel soffitto. Né della casa dei conigli. Però i grandi, non sono più capaci di giocare a nascondino. Anche se alcuni sono bravi a fare la spia. Sono passati tanti anni da allora e Laura sente il bisogno di raccontare quella storia con gli occhi di quand'era bambina. Racconta di Diana e del suo compagno Chico. E di Clara, la loro figlia neonata, scomparsa in una notte terribile. Desaparecida, una delle tante di quegli anni bui. Forse persa per sempre, come migliaia di altri. Forse cresciuta chissà dove, chissà con chi. E pensando a Clara, alla mamma, al papà, alla casa dei conigli, Laura inizia a scrivere. Non tanto per ricordare. Forse, se è possibile, per dimenticare un po'.

Non ho avuto il tempo di finire
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Materiale linguistico moderno

Meerbaum-Eisinger, Selma <1924-1942>

Non ho avuto il tempo di finire : poesie sopravvissute alla Shoah / Selma Meerbaum-Eisinger ; a cura di Adelmina Albini e Stefanie Golisch

Mimesis, 2009

Abstract: Nel 1948 una ragazza giunge in Israele portando con sé, come ricordo dell'amica più cara, un manoscritto contenente una raccolta di poesie. 57 poesie sono il lascito di Selma Meerbaum-Eisinger, una lontana cugina di Paul Celan. Poesie che parlano della sua voglia di vivere e della paura di morire. Con passo accelerato la giovane Selma attraversa le varie tappe della vita umana per testimoniare non solo la sua esistenza individuale, ma quella di un mondo scomparso: la Bucovina, quella zona agli estremi confini dell’ex impero asburgico, luogo di nascita di un impressionante numero di autori e poeti di lingua tedesca. Sopravvissute alla guerra e giunte, prima in Israele, poi in Germania, le poesie di Selma Meerbaum-Eisinger nel mondo di lingua tedesca sono considerate una importante testimonianza della fertile convivenza di due culture, l’ebraica e la tedesca.

Il violino di Auschwitz
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Materiale linguistico moderno

Anglada, Maria Angels

Il violino di Auschwitz / Maria Angels Anglada ; traduzione di Marherita D'Amico

[Milano] : Rizzoli, 2009

Abstract: La scrittrice catalana riesce ad andare al di là della testimonianza o della ricostruzione storica, seppure sentita ed affettuosa, per creare un un'opera letteraria densa e commuovente. Sarà così difficile dimenticare il violino che il liutaio polacco Daniel è costretto a costruire ad Auschwitz, e che alla fine gli salverà la vita. Non solo perché gli sarà risparmiato, grazie alla sua abilità nel costruirlo, di diventare una cavia umana, ma soprattutto perché il pensiero del suo mestiere e l'impegno quotidiano sullo strumento gli impediranno di lasciarsi morire e di soccombere davanti all'orrore del lager, dove "un peso tornava a opprimergli il petto e il "suo" violino gli appariva assurdo, come una pianta di rose in un porcile. Un violino nel Campo dei Tre Fiumi, un violino per sopravvivere. Forse".