Mercoledì 12 Febbraio 2025 | Ore 18 | Biblioteca Comunale
Luoghi comuni: il potere della parola
Incontro con Fabrizio Binacchi
Dialoga con l'autore GianCarlo Malacarne
Luoghi comuni. "Tragedia maturata" e "brancolano nel buio", "pecora nera" e "la vicenda si tinge di giallo", ma anche "nella misura in cui" e "la riunione si svolge presso", poi ancora "misura shock", "stringere la cinghia", "si sono portati sul posto, pistola alla mano" e poi cascate di parole inglesi come vision, mission, know-how, fashion, look, e l'ultimo dilagante "lock-down" . Sono alcuni tra i tanti luoghi comuni o frasi fatte che leggiamo sui giornali o ascoltiamo alla radio o in tv. Qualche volta aiutano a capire meglio le notizie, altre volte invece appesantiscono e sviano, rallentano il racconto, portano distrazione, travisano il significato. Fabrizio Binacchi, giornalista di lungo corso, di carta stampata e televisione, ha raccolto espressioni da luogo comune e parole stereotipate, tic verbali e frasi fatte commentandole con ironia, mettendosi dalla parte del lettore e del telespettatore. Ricorda anche episodi personalissimi, come quella discussione al Tgl con Paolo Frajese sulla parola "esu-bero" che il conduttore non voleva pronunciare e quella chiacchierata con Federico Scianò sulla differenza tra "parole croccanti" e "parole flaccide". C'erano frasi fatte e parole stereotipate anche nelle cronache dei grandi giornali italiani appena nati nella seconda parte dell'Ottocento, come racconta nel suo contributo "storico" il professor Angelo Varni: ci si imbatte nelle "inevitabili" aggettivazioni come "efferato delitto", "onesta franchezza" e "sinistro crepitare delle fucilate". Come dimenticare, poi, i luoghi comuni dell'informazione sanitaria? Su questo aspetto il neurochirurgo professor Pasquale De Bonis elenca curiosità e stereotipi in campo medico-chirurgico e spiega le reazioni del nostro cervello. La giornalista Camilla Ghedini, infine, illustra nell'introduzione come la parola giusta al posto giusto è indice di correttezza e anche di bellezza.
Fabrizio Binacchi. Giornalista e direttore della sede Rai per l’Emilia-Romagna, è stato direttore del Centro di produzione Rai di Milano e, per 15 anni, docente a contratto di Teoria e Tecnica del Linguaggio Televisivo al master di Giornalismo dell’Università di Bologna. Ha cominciato la professione alla “Gazzetta di Mantova”, dove ha lavorato fino all’ingresso in Rai, al Tg1, come redattore economico sindacale. È diventato poi conduttore al Tg1 Mattina, caposervizio alla redazione politica, e caporedattore della fascia Tg1 delle 13:30. Ha condotto il Tg1 13:30 e due edizioni di Linea Verde su RaiUno. Nella testata giornalistica regionale è stato caporedattore di coordinamento, caporedattore regionale a Bologna, caporedattore centrale responsabile del Lazio e ha curato, inoltre, il settimanale Ambiente Italia in onda da Torino su RaiTre. Autore e conduttore del programma Ci vediamo in onda, su RaiUno da Milano, ha ideato e condotto per tre edizioni il settimanale Tgr Agricoltura Regioni su RaiTre. Ha collaborato con “Il Giorno”, “Gazzetta di Mantova”, “Gazzetta di Reggio”, “Gazzetta di Modena”, “Nuova Ferrara”, “l’Allevatore”, “l’Informatore zootecnico e veterinario”, “Terra e Vita”, “l’Agricoltore Bresciano”. Ha scritto per “Voce di Mantova”, “Corriere Romagna”, “Affaritaliani.it” e “Pensalibero.it”. Ha pubblicato: Benedetta Politica (Lativa Edizioni 1992), Creative Note Book (Diabasis Editore 2004), Bambini di ieri, bambini di oggi (2007) e Le città della cultura (2016), per Minerva Edizioni.
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