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La lezione del 28 Maggio
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Materiale linguistico moderno

Cassa, Mario <1920-2015>

La lezione del 28 Maggio : sulla strage di Piazza della Loggia / Mario Cassa ; a cura di Ilario Bertoletti

Morcelliana, 2024

Abstract: La strage di Piazza della Loggia ha interrogato alcune delle menti più lucide della filosofia italiana contemporanea, memori del detto hegeliano secondo il quale «la filosofia è il proprio tempo appreso nel pensiero». Tra questi pensatori – oltre a Norberto Bobbio ed Emanuele Severino – un posto spetta a Mario Cassa, che all’interpretazione di quell’evento ha dedicato vari scritti. Se Bobbio e Severino si sono soffermati sul significato della strage dal punto di vista della politica interna e delle relazioni internazionali, Cassa dà conto dell’utopia delle vittime. Un’utopia – «che le istituzioni, gli uffici, gli strumenti dell’amministrazione e dell’ordine pubblico diventassero autentici, diretti strumenti della volontà popolare» – da lui letta come il meglio del retaggio cristiano-marxista intrinseco alle speranze dei giovani in rivolta dal 1968. Quella mattina in Piazza a essere uccise sono state le speranze di un’ultima generazione «non ancora rassegnata a consegnare il significato della vita privata e pubblica nelle mani onnipotenti, dei governatori del mercato». Mario Cassa (1920-2015) ha insegnato Storia e Filosofia al Liceo classico Arnaldo di Brescia e Storia della filosofia all’Università di Verona. Studioso della filosofia classica tedesca, è stato tra i più originali interpreti della relazione tra cristianesimo e marxismo.

La ragazza di Gladio e altre storie nere
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Materiale linguistico moderno

Biondani, Paolo <1961->

La ragazza di Gladio e altre storie nere : la trama nascosta di tutte le stragi / Paolo Biondani ; prefazione di Benedetta Tobagi

Fuoriscena, 2024

Abstract: Con la forza di un romanzo storico e la trama avvincente di un giallo, il volume racconta tutta la verità (dimostrata nei processi) sulle stragi nere che hanno insanguinato l'Italia dal 1969 al 1980 e sulla strategia di terrorismo mafioso che ha continuato a colpire dal 1984 al 1993. In queste pagine ci sono tutti (e solo) i fatti certi e incontestabili, comprovati dalle sentenze definitive, sulla bomba del 12 dicembre 1969 in Piazza Fontana, il massacro del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, l'eccidio del 23 dicembre 1984 sul Rapido 904, la notte delle autobombe del 27 luglio 1993 e tutti gli altri attentati che per venticinque anni hanno condizionato la nostra storia, tra criminalità e terrorismo politico. Al centro del racconto c'è la testimonianza straordinaria (riportata solo nelle parti già riscontrate) di una donna che ha vissuto dall'interno le trame nere e può offrirne uno spaccato unico: è come un filo d'Arianna, che ci guida nei labirinti dell'eversione svelando le reti di controllo e di collegamento fra tutti gli attentati. «La ragazza di Gladio» spiega la premessa, «è una testimone importante nei processi sulla strage di Brescia, che sono ancora in corso. È una donna che custodisce molti segreti del terrorismo neofascista e, cinquant'anni dopo, ha ancora paura.» Oggi hanno un nome almeno alcuni dei responsabili dell'eccidio avvenuto a Brescia il 28 maggio 1974, mezzo secolo fa, e di molti altri attentati. Non è vero che le stragi sono un mistero: c'è una verità storica e giudiziaria che i cittadini, anche i più giovani, hanno diritto di conoscere. Una storia di terroristi neri, servizi deviati, depistaggi piduisti e bombe mafiose che è il grande segreto, o la cattiva coscienza, di una nazione senza memoria.

Quel che resta del caso Moro
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Limiti, Stefania <1965->

Quel che resta del caso Moro / Stefania Limiti

Interlinea, 2024

Abstract: Esterno notte di Marco Bellocchio, l’ultimo film uscito su Aldo Moro, riaccende la discussione sulla discrepanza tra un’opera di carattere biografico e la storia, ricostruita attraverso i verbali dei processi e le voci dei protagonisti. Stefania Limiti racconta il caso Moro ponendo l’accento su quanto ancora la verità dei fatti sia offuscata anche a distanza di così tanti anni. E si domanda quanto l’immagine di Aldo Moro restituita dai film corrisponda alla realtà e quante reticenze ancora persistano nel parlare di questa storia, ferita aperta per il nostro paese.

La tigre e i gelidi mostri
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Dianese, Maurizio <1954-> - Bettin, Gianfranco <1955->

La tigre e i gelidi mostri : una verità d'insieme sulle stragi politiche in Italia / Maurizio Dianese, Gianfranco Bettin ; con una nota di Carlo Feltrinelli

Feltrinelli, 2023

Abstract: Chi ha portato la bomba esplosa in piazza Fontana? E quella in piazza della Loggia a Brescia? Quanti neofascisti erano presenti a Bologna il giorno della strage alla stazione? Quale rete di mandanti e complici ha voluto e favorito le stragi? Non a tutte queste domande è stata data risposta. C’è ancora una parte buia della storia, dicono le sentenze. Ma c’è chi, in queste tenebre, continua a cercare. Gli autori ricostruiscono i giorni e i minuti che hanno preceduto le stragi – le “stragi politiche” – e gli identikit e i nomi, alcuni mai fatti prima, di chi le ha eseguite. E l’ambiente, la trama da cui sono scaturite, che conduce dentro le casematte stragiste e cospirative, negli apparati di Stato italiani e atlantici. Nel fondo nero dell’attacco alla Repubblica, sferrato per lunghi e sanguinosi anni contro la “tigre” del cambiamento, così temuta dai reazionari di ogni tipo, contro l’innovazione sociale e politica e lo sviluppo della democrazia sotto il segno della Costituzione. Due fili incandescenti si snodano. Il filo rosso sangue delle stragi, da piazza Fontana a Bologna, e il filo nero dei colpi di Stato minacciati o tentati ma comunque incombenti. Si compone così una “verità d’insieme”, che arriva ai mandanti e ai responsabili politici della strategia eversiva, figure di assoluto rilievo istituzionale e politico – davvero i “gelidi mostri” di Nietzsche – oltre a funzionari e agenti di apparati chiave dello Stato e alla rete terroristica neofascista. Indagare, scavare nelle stragi e nelle trame, cercare la verità anche oltre le risultanze processuali significa dar conto di cosa sia davvero avvenuto in Italia in quei decenni cruciali la cui ombra si allunga fino a oggi.

Prima di Piazza Fontana
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Prima di Piazza Fontana : la prova generale / Paolo Morando

Bari [etc.] : Laterza, 2021

Economica Laterza ; 979

Abstract: Una piccola storia ignobile della giustizia italiana, subito cancellata e rimossa. La prova generale della strategia della tensione. A più di cinquant'anni dai fatti, un libro-inchiesta, degno erede dei lavori di Corrado Stajano e di Camilla Cederna, rivela le verità nascoste di uno dei momenti chiave della storia repubblicana. Un racconto serrato di una pagina nera per la giustizia italiana, da allora totalmente rimossa dalla memoria, che assume nuova luce grazie alla scoperta di documenti fin qui inediti.

Lasciate libera la piazza
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Comincini, Claudio <dipendente pubblico>

Lasciate libera la piazza : Brescia 1974 : i neofascisti, il MAR, la strage / Claudio Comincini ; ha collaborato Fiorenzo Angoscini

Colibrì, 2020

Abstract: Brescia 28 maggio 1974, una bomba esplode, provoca morti e feriti in una manifestazione sindacale. Fallisce l'intento di seminare terrore e ingovernabilità. Piazza Loggia viene occupata, presidiata e autogestita fino al 31 maggio, giorno dei funerali delle vittime. Carabinieri e Polizia vengono esautorati dalle loro funzioni, l'ordine pubblico è garantito da operai, lavoratori e studenti. Solo 43 anni dopo, il 20/06/2017, alla lettura della sentenza definitiva emessa dalla Suprema Corte di Cassazione vengono riconosciute le responsabilità dei servizi segreti nonchè condannati due degli autori: Carlo Maria Maggi (responsabile di Ordine Nuovo per il Triveneto) e Maurizio Tramonte (fonte Tritone) del Sid. È importante oggi, dove l'individualismo vorrebbe farla da padrone, conoscere la nostra storia recente, il passato non torna ma se conosciuto correttamente ci può essere d'aiuto. Una formulazione infelice come quella del "distanziamento sociale" coniata dal nostro attuale governo (sarebbe più sano un invito al "distanziamento fisico"), non sarebbe stata pensabile negli anni Settanta. Questo solo per riflettere sul presente e su come l'attuale crisi ci vorrebbe cambiare.

L'Italia di piazza Fontana
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Conti, Davide <1977->

L'Italia di piazza Fontana : alle origini della crisi repubblicana / Davide Conti

Einaudi, 2019 (stampa 2020)

Abstract: I primi 365 giorni dei due governi Rumor: un punto d'osservazione essenziale per interpretare i tragici fatti degli anni Settanta e le loro ripercussioni sull'Italia di oggi. Il 12 dicembre 1968 l’esponente democristiano Mariano Rumor insediava, con la formula del centro-sinistra, il suo primo governo. Il 12 dicembre 1969 la strage di piazza Fontana a Milano e gli attentati di Roma aprivano drammaticamente la fase di quella strategia della tensione che avrebbe caratterizzato la vita pubblica del Paese per l’intero decennio degli anni Settanta. I 365 giorni che intercorsero tra quelle due date rappresentarono uno dei momenti piú significativi della storia dell’Italia democratica segnato da una crisi di struttura che investí radicalmente tutti i settori e gli ambiti della società nazionale: da quello politico a quello economico-sociale, da quello militare a quello dell’ordine pubblico. La ricomposizione del contesto immediatamente precedente la strage di piazza Fontana fornisce, dunque, una chiave di lettura centrale di quei drammatici eventi evidenziando come questi maturarono all’ombra della democrazia repubblicana e quanto mutarono il Paese. Nel frangente compreso tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta del Novecento si esprime in Italia la sincronia del ’69 operaio con il ’68 studentesco; si chiude la fase espansiva del ciclo storico capitalista del ventennio postbellico; si esaurisce la formula politica del centro-sinistra nel quadro di un sistema dei partiti bloccato e senza alternative di governo; si determinano le caratteristiche dell’anomalia italiana del decennio ’68-78; si esplicita un diretto intervento paramilitare contro civili inermi, la strage di piazza Fontana, che non solo si colloca all’interno del conflitto sociale di un Paese democratico ma apre una «stagione delle stragi» non limitata al fatto episodico. Lo strumento per restituire alcuni dei principali nodi della crisi italiana, delle sue anomalie e delle complessità politico-sociali che le determinarono non poteva che essere un racconto polifonico di piú fonti e soprattutto di molteplici voci: dagli operai agli industriali, dagli studenti ai poliziotti; dai dirigenti politici ai braccianti; dagli emigrati ai militari. Punti di osservazione essenziali che esplicitano i limiti stessi del governo dei processi storici. Attraversando rotture e continuità, torsioni e trasformazioni, crisi e modernità, è questo il Paese che giunge al 12 dicembre 1969, giorno in cui il Senato approva lo Statuto dei lavoratori mentre a Milano si prepara la strage di piazza Fontana. Il Giano bifronte della storia nazionale.

Piazza Fontana
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Lucarelli, Carlo <1960->

Piazza Fontana / Carlo Lucarelli ; con un'appendice a cura di Nicola Biondo

Einaudi, 2019

Abstract: Una storia che ci riguarda tutti, perché è lì che l'Italia ha perduto l'innocenza. Di fronte a quei morti e feriti del 12 dicembre 1969. Quando i processi non possono più darci la verità giudiziaria, la parola passa alla Storia e alla memoria. Per scoprire una vicenda che coinvolge molto più di una fiction. Una vicenda assolutamente, scrupolosamente vera. Il libro: Milano, 12 dicembre 1969. Una bomba esplode nella sede della Banca nazionale dell'agricoltura, in piazza Fontana. È una strage. L'obiettivo: condurre a un colpo di Stato autoritario. Lucarelli ricostruisce uno degli eventi più efferati che hanno segnato la storia italiana. In appendice, a cura di Nicola Biondo: la cronologia essenziale degli avvenimenti, la sintesi delle fasi processuali, le biografie dei protagonisti e altro.

Il memoriale di Aldo Moro
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Moro, Aldo <1916-1978>

Il memoriale di Aldo Moro : 1978 : edizione critica / coordinamento di Michele Di Sivo ; a cura di Francesco M. Biscione ... [et al.]

Direzione generale archivi : De Luca editori d'arte, 2019

Abstract: Il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro (16 marzo-9 maggio 1978) ruotano attorno a una sola azione dell'ostaggio: il suo scrivere. Quell'agire incise però su tutto ciò che accadde. Non si trattò solo delle circa cento lettere, poche delle quali giunsero ai loro destinatari, ma anche dei 237 fogli del cosiddetto "Memoriale", ovvero i testi elaborati nell'ambito dell'interrogatorio condotto dal sedicente tribunale del popolo, ove Moro scrisse dei tre decenni precedenti giungendo fino alla sua stessa prigionia. L'originale è scomparso, ma è noto attraverso le fotocopie che dell'autografo fecero le Brigate rosse. Quel testo, mutilato e occultato per ben dodici anni dopo l'assassinio, lo si è potuto leggere sempre con enormi difficoltà e mai direttamente su quegli anomali "originali". Divenuto pienamente un bene tutelato dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla sua amministrazione degli archivi, il "Memoriale" può oggi essere studiato come una fonte della nostra storia.

Piazza Fontana
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Tobagi, Benedetta <1977->

Piazza Fontana : il processo impossibile / Benedetta Tobagi

Einaudi, 2019

Abstract: In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la strage di piazza Fontana (12 dicembre 1969) a partire dal primo processo sull'attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro nell'arco di quasi vent'anni. Prima di essere affossato da assoluzioni generalizzate, esso porta alla luce una sconcertante trama di depistaggi e accerta le pesanti responsabilità dei terroristi neri e di alcuni ufficiali dei servizi segreti fino a trasformarsi in un processo simbolico allo Stato: una ricostruzione che si arricchisce e trova sostanziali conferme nei decenni successivi. Piazza Fontana sottopone il sistema della giustizia a una torsione estrema; è un incubo, ma insieme un risveglio. Se da un lato la tragedia dell'impunità alimenta un profondo sentimento di sfiducia, dall'altro comporta una dolorosa presa di consapevolezza che contribuisce alla maturazione di una coscienza critica in ampi settori del mondo giudiziario e tra i cittadini.

La strage dell'Italicus
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Bonazzi, Stefano <1983-> - Santi, Vittorio

La strage dell'Italicus / Stefano "BZI" Bonazzi, Vittorio Santi

Becco Giallo, 2019

Abstract: Nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1974, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, una bomba ad alto potenziale esplode nella carrozza numero 5 del treno 1486 Italicus, partito da Roma e diretto a Monaco di Baviera. Le indagini, nonostante i numerosi depistaggi e le contraddizioni dei testimoni, hanno infine dimostrato la natura neofascista dell’attentato, senza però riuscire a individuare i colpevoli. La strage dell’Italicus — uno dei più gravi attentati messi in atto durante gli Anni di Piombo — è l’ultimo tassello del così detto “quinquennio nero”, che trova origine nella strage di Piazza Fontana, avvenuta a Milano il 12 dicembre 1969. La strage dell’Italicus sembra soffrire di un oblio inspiegabile, moralmente e storicamente. Moralmente, perché è impossibile accettare che un attentato con 12 vittime non sia maggiormente ricordato. Storicamente, perché se Piazza Fontana è il punto di partenza dello stragismo nero, il treno Italicus è lo sbocco tragico di un periodo in cui la strategia della tensione si era evoluta, adattando profili, obbiettivi e tattiche al mutare della situazione geopolitica nazionale e internazionale.

Un secolo e poco più
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Saraceni, Luigi <1937->

Un secolo e poco più / Luigi Saraceni ; introduzione di Giuliano Pisapia

Sellerio, 2019

Abstract: Attraverso le storie di tre personaggi della stessa famiglia si articola un secolo, dall’attentato a Umberto I ai nostri anni. Un ritratto, intenso, appassionato, a tratti divertente o drammatico, di tre generazioni che con la giustizia hanno fatto i conti. «Ho capito che c’è un filo che tiene insieme questo libro, che parte da un padre “rivoluzionario” e arriva a una figlia accusata di terrorismo. Non è, però, un libro intimo. La cavalcata attraverso la storia della famiglia Saraceni è molto, molto altro. È il passaggio lungo la storia della democrazia, la nascita e lo sviluppo dei diritti, il rapporto tra politica e magistratura e tra magistratura e avvocatura. A partire dalle inquietudini e dal ruolo che le diverse epoche storiche hanno assegnato a una funzione, quale quella della giustizia», scrive Giuliano Pisapia, nell’introduzione a Un secolo e poco più. Il padre Silvio, un rivoluzionario di inizio Novecento; avvocato umanitario antifascista; fondatore nell’immediato dopoguerra della «Repubblica di Castrovillari», memorabile esempio di democrazia frettolosamente dimenticato. Luigi, magistrato eretico da quegli anni Cinquanta in cui nei palazzi di giustizia si processava quasi esclusivamente la marginalità sociale e i reati contro la proprietà; giudice convinto che «ogni fatto da giudicare è una storia, una microstoria, che a volte, per il protagonista del processo, è la storia della vita»; fondatore di Magistratura democratica; poi deputato di sinistra fuori dal coro e in ultimo avvocato garantista. La figlia, Federica, bambina indimenticabile, adolescente inquieta, ragazza impegnata, giovane che rifiuta il presente ordine sociale, per finire imputata e condannata per un delitto politico atroce commesso dalle BR. Tre vite in cui si trova rappresentata una Storia nazionale in soggettiva, scandita in una parabola simbolica. «Ho sbagliato? In cosa ho sbagliato?». E questo interrogativo finale, che Luigi Saraceni si pone a prima vista solo riguardo alla figlia, aleggia in realtà su tutto il secolo e poco più.

Una specie di vento
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Materiale linguistico moderno

Archetti, Marco <1976->

Una specie di vento / Marco Archetti

Chiarelettere, 2018

Abstract: Una manifestazione antifascista che riuniva partiti e sigle sindacali. Una bomba nascosta in un cestino portarifiuti e un fiume di gente tutt'intorno. L'esplosione, dissero i sopravvissuti, fu "una specie di vento". Il bilancio: otto vittime e centodue feriti. Poi indagini, depistaggi, omissioni, mezze verità, cinque istruttorie, tredici dibattimenti e due condanne definitive arrivate nel giugno 2017. Quarantatré anni dopo. Marco Archetti, scrittore bresciano, avvalendosi di documenti storici e testimonianze di prima mano, compone un romanzo toccante e prezioso che ridà vita alle otto vittime della strage. Evitando ogni retorica e concentrandosi sulle loro vicende umane, le fa affiorare dal buio ed entrare in scena come in un film. Un atto d'amore e di memoria. E per la prima volta i caduti della strage non sono solo nomi su una lapide commemorativa, ma vengono raccontati come uomini e donne in carne e ossa, "né santi né eroi", in una Spoon River luminosa, scandita dalla voce di Redento Peroni. Quella mattina si trovava a pochi passi dalla bomba ma il destino volle che il piccolo gesto di uno sconosciuto gli salvasse la vita. Così il suo racconto guida la narrazione e testimonia fatalmente un'epoca della nostra storia recente, anni bui, di piombo ma anche di umanità, tenerezza e legami profondi che hanno molto da dire a ciascuno dia noi. Una storia che è un canto di vita: la morte in ritardo di duecento pagine.

L'ultima notte di Aldo Moro
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Cucchiarelli, Paolo <1956->

L'ultima notte di Aldo Moro : dove, come, quando, da chi e perché fu ucciso il presidente DC / Paolo Cucchiarelli

Milano : Ponte alle grazie, 2018

Inchieste ; 42

Abstract: La vicenda del rapimento e della morte di Moro rimane fra le più misteriose e peggio spiegate della nostra Storia, e fra le meno compatibili con le versioni ufficiali che continuano ad essere propagandate da commissioni d'inchiesta, stampa e TV. "L'ultima notte" di Aldo Moro di Paolo Cucchiarelli rappresenta una tappa decisiva e irreversibile verso il chiarimento della reale dinamica e dei motivi profondi di quei tragici 55 giorni. Qui Cucchiarelli ricostruisce - grazie a documenti inediti, nuove testimonianze e perizie, fotografie mai viste prima - il rapimento, la prigionia e le ultime ventiquattr'ore del presidente DC, scardinando pezzo dopo pezzo il castello di menzogne costruito negli anni. Ne emerge una realtà sconcertante, fatta di operazioni d'intelligence internazionali - che per la prima volta vengono qui precisate, con tanto di nomi e cognomi -, trattative fra istituzioni e terroristi, patti con la malavita organizzata, personaggi rimasti totalmente ai margini delle vicende giudiziarie. Anche se il termine è ormai screditato, proprio di un complotto bisogna parlare: un piano articolato, volto alla distruzione politica e poi fisica di quello che sarebbe con ogni probabilità divenuto il presidente della Repubblica.

Il quarto uomo del delitto Moro
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Il quarto uomo del delitto Moro : l'enigma del brigatista Germano Maccari / Sergio Flamigni

[S.l.] : Kaos, 2018

Libertaria

Abstract: Nell’estate del 1993 l’ex capo brigatista Mario Moretti, nel ruolo di interessato delatore, permette alla Digos di individuare in Germano Maccari il terrorista che, con lo pseudonimo di “Luigi Altobelli”, sarebbe stato il quarto carceriere di Aldo Moro nel fantomatico covo-prigione di via Montalcini 8 durante i 55 giorni del sequestro. Inoltre, a detta del trio Moretti-Adriana Faranda-Valerio Morucci, Maccari avrebbe collaborato all’uccisione del prigioniero, e avrebbe poi partecipato al grottesco trasporto del cadavere di Moro da via Montalcini fino in via Caetani la mattina del 9 maggio 1978. La vicenda che ha avuto come protagonista Germano Maccari - qui ricostruita anche attraverso la documentazione giudiziaria e gli interrogatori - è un compendio delle ambiguità, delle menzogne, delle omertà, del criminale cinismo e delle “verità indicibili” che hanno caratterizzato le sanguinarie Br morettiane e che hanno scandito la strage di via Fani e il delitto Moro. Ed è una vicenda che conferma vieppiù inverosimile la versione brigatista (assurdamente avallata dalla magistratura) sulla prigionia e l’uccisione del presidente della De. Versione peraltro smentita anche dalle risultanze della Il Commissione parlamentare Moro.

La repubblica delle stragi
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Materiale linguistico moderno

La repubblica delle stragi : 1978/1994 il patto di sangue tra Stato, mafia, P2 ed eversione nera / a cura di Salvatore Borsellino ; prefazione di Marco Travaglio

Roma : PaperFIRST, 2018

Abstract: La storia occulta del nostro Paese viene scritta in sedici anni: dal 1978 al 1994. Il finto sequestro Sindona, la strage di Bologna, le bombe del Rapido 904, l'estate dell'Addaura e dell'assassinio Agostino, l'autoparco milanese di via Oreste Salomone e l'omicidio Mormile, i giorni della Falange Armata, quelli della Uno bianca e la militarizzazione del Paese con una serie di fatti di sangue e attentati apparentemente senza senso. Fino ad arrivare agli ordigni di Cosa nostra del '92 e del '93, segnali di una trattativa avviata dalla mafia con uomini delle istituzioni. Nel novembre 1993 però tutto sembra smorzarsi per poi tacere definitivamente nel febbraio 1994. Cos'è successo? Prefazione di Marco Travaglio.

Un lampo di verità
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Materiale linguistico moderno

Un lampo di verità : la sentenza sulla strage di Piazza Loggia / a cura di Andrea Vigani

Liberedizioni, 2018

Abstract: Dopo oltre quattro decenni la sentenza definitiva che individua gli autori della strage di Brescia del 28 maggio 1974: il lungo iter dei 13 processi, il contesto, i mandanti, i depistaggi, la sentenza.

Piazza della Loggia
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Materiale linguistico moderno

Barilli, Francesco <1965-> - Fenoglio, Matteo <1977->

Piazza della Loggia / Francesco Barilli, Matteo Fenoglio

Becco Giallo, 2018

Abstract: Brescia, Piazza della Loggia, 28 maggio 1974. Durante una manifestazione antifascista esplode una bomba che provoca 8 vittime e più di 100 feriti. Il 20 giugno 2017, dopo una lunga vicenda processuale, la Cassazione condanna all'ergastolo Carlo Maria Maggi, capo di Ordine Nuovo in Veneto, e Maurizio Tramonte, la cosiddetta fonte "Tritone" dei servizi segreti, ristabilendo la verità storica e giuridica sulla strage, e più in generale sulla strategia della tensione che ha insanguinato l'Italia dal 1969 al 1974. Questo volume, che comprende e aggiorna i due precedenti lavori di inchiesta sul campo condotti dagli autori sull'argomento, ricostruisce finalmente l'intera vicenda, dal contesto storico agli sviluppi processuali, in cui sono emerse le ambigue connessioni fra la destra eversiva e gli apparati di sicurezza dello Stato.

55 giorni
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Materiale linguistico moderno

Massini, Stefano <1975->

55 giorni : l'Italia senza Moro : volti, immagini, storie da un paese in bilico / Stefano Massini

Il mulino, 2018

Abstract: «Questo non è un libro sul calvario di Moro, ma su ciò che si muoveva sullo sfondo, mentre quei fatti accadevano; perché non esiste storia senza ciò che vi sta dietro». Che Italia è quella che assiste alla prigionia di Aldo Moro? Che volti ha? Che cosa pensa? Se la tragedia incombe, insieme con altri fatti drammatici – un gravissimo incidente ferroviario, due diciottenni uccisi a Milano, l’assassinio di Peppino Impastato – la vita quotidiana scorre. Lo scudetto infiamma i tifosi, e così il mondiale di Formula 1, si guarda Portobello, si avvistano extraterrestri, si chiudono i manicomi, ci si strugge per Pinocchio, si fa l’amore da Trieste in giù, mentre dilaga la febbre del sabato sera. Un corto circuito culturale e antropologico scuote il paese, e queste pagine ce ne portano l’eco: alla voce dei telegiornali con le loro schegge di tragedia, fra comunicati e ultimatum, si sovrappongono le «emozioni da poco» e i «pensieri stupendi». Eterni «figli delle stelle», gli italiani dovranno ora affrontare un passaggio cui è impossibile sottrarsi. Come su un palcoscenico, nomi, storie, vicende in un racconto incalzante e vertiginoso, a comporre il ritratto di un paese che avrebbe preferito rimanere ancora una volta ignaro, nella sua atavica sospensione fra vitalismo e abulia.

Un atomo di verità
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Damilano, Marco <1968->

Un atomo di verità : Aldo Moro e la fine della politica in Italia / Marco Damilano

Feltrinelli, 2018

Abstract: "Via Fani è stato il luogo del nostro destino. La Dallas italiana, le nostre Twin Towers. Nel 1978, l'anno di mezzo tra il '68 e l'89. Tra il bianco e nero e il colore. Lo spartiacque tra diverse generazioni che cresceranno tra il prima e il dopo: il tutto della politica - gli ideali e il sangue - e il suo nulla." Il sequestro di Aldo Moro ha segnato la fine della Repubblica dei partiti. Marco Damilano torna su quell'istante, le nove del mattino del 16 marzo 1978, in cui il presidente della De fu rapito e gli uomini della sua scorta massacrati. Fu l'inizio di un dramma nazionale e di una lunga rimozione. Un viaggio nella memoria personale e collettiva, nei luoghi, nelle correlazioni con altri protagonisti di quegli anni come Sciascia e Pasolini. Le carte personali di Moro rimaste finora inedite, le foto, i ritagli, gli scambi epistolari con politici, intellettuali, giornalisti, persone comuni. La ricostruzione della sua strategia e della sua umanità, strappata all'immagine di prigioniero delle Brigate rosse e restituita al ruolo politico di chi aveva capito meglio di tutti l'Italia, "il paese dalla passionalità intensa e dalle strutture fragili", e la debolezza del potere. Dopo l'assassinio di Moro, il 9 maggio, al termine di 55 giorni di tragedia, sono arrivate la morte di Berlinguer, la dissoluzione della Dc, Tangentopoli e la latitanza di Craxi in Tunisia. Fino all'ultima stagione, con la politica che da orizzonte di senso per milioni di italiani si è fatta narcisismo e nichilismo, cedendo alla paura e alla rabbia. Per questo la voce di Moro parla ancora, come aveva previsto lui stesso: "lo ci sarò come un punto irriducibile di contestazione e alternativa".