a cura di Matteo Molinari, studioso di critica e storia del cinema
Poeta, romanziere, saggista, traduttore, drammaturgo, regista cinematografico: Pier Paolo Pasolini è la figura dell’intellettuale-artista politicamente impegnato più completa apparsa nel panorama culturale italiano del Secondo Dopoguerra.
Il suo pensiero e le sue opere sono stati scomodi alla Destra, alla Sinistra e anche alla Chiesa. Sempre alla ricerca della purezza più profonda e vera dell’animo umano che, secondo Pasolini, si è manifestata prima in Cristo, poi nei contadini friulani e nei sottoproletari romani ed infine nei popoli sottosviluppati del Terzo Mondo, il Poeta ha elaborato una ricerca tematica, formale e stilistica in cui le teorie marxiste si fondono con i principi evangelici. Critica sociale e ricerca di una religiosità cristiana primitiva costituiscono l’ossatura della sua espressione letteraria e cinematografica contro la progressiva distruzione del valore del passato e della sacralità della vita.