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× Paese Germania
× Nomi Travaglio, Marco <1964->
× Nomi De Biase, Luca <1956->
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× Soggetto Società

Trovati 187 documenti.

Guardaroba medievale
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Materiale linguistico moderno

Muzzarelli, Maria Giuseppina <1951>

Guardaroba medievale : vesti e societa dal 13. al 16. secolo / Maria Giuseppina Muzzarelli

Corriere della Sera, 2021

Abstract: Il volume, in una nuova edizione, disegna la storia del vestire nell'età medievale sia nella sua materialità, sia nei suoi usi sociali vale a dire nei significati che la società medievale attribuiva agli abiti. Partendo da inventari notarili dell'epoca, l'autrice illustra con una serie di casi concreti di che cosa in effetti era composto il guardaroba degli uomini e delle donne nel Medioevo, riscontrando nelle tipologie e nelle quantità dei vestiti le caratteristiche dei diversi gruppi sociali. Il libro descrive poi tutto il processo legato alla produzione e al commercio dei vestiti, dalle botteghe dei vari artigiani (tintori, setaioli, conciatori, cuoiai, calzolai, sarti) ai venditori di panni e ai merciai. Infine l'autrice si occupa dell'uso sociale degli abiti mostrando come ci si vestiva nelle varie situazioni, come i vestiti sancivano le differenze di ceto, come la Chiesa e le stesse leggi cercavano di porre un freno al lusso.

L'Italia non c'è più
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Materiale linguistico moderno

Pansa, Giampaolo <1935-2020>

L'Italia non c'è più : come eravamo, come siamo / Giampaolo Pansa

[Milano] : Rizzoli, 2017

Abstract: Immaginate di avere di fronte i due protagonisti di questo libro. Il primo è un giornalista anziano, Paolo. L’altro è una ragazza sui vent’anni, Carlotta, bella, sfrontata e ignorante. Che cosa credete stiano facendo? Se pensate all’inizio di un rapporto a luci rosse, vi sbagliate. In realtà Carlotta, figlia di un amico, ha accettato di assistere Paolo nella stesura delle proprie memorie. Ecco, avete tra le mani il diario del loro lavoro. Un racconto dell’Italia com’era qualche decennio fa e una previsione dell’Italia che sta cambiando sotto i nostri occhi. Cambia in meglio? Per niente. Siamo un paese che ha perduto se stesso. Tanto da rendere inevitabile il titolo di questo libro: L’Italia non c’è più. Come eravamo, come siamo. Anzi, come saremo. Sull’Italia del passato non ho dubbi. Ci ho vissuto da bambino, quindi da studente e infine da cronista. Ho fatto in tempo a vedere in carne e ossa Benito Mussolini, ancora in sella. Poi la guerra e il terrore di morire sotto le bombe americane. Le notti nei rifugi antiaerei che offrivano uno spettacolo di sorprendente umanità, comprese un po’ di ragazze senza vergogna e senza mutande. I giorni sanguinosi della Liberazione. Il miracolo del dopoguerra, quando il boom economico non era un sogno, ma un traguardo possibile. Infine tutte le altre puntate del film che qui troverete. Dove rivivono donne e uomini che avete intravisto soltanto da lontano. Eroi e avventurieri, vittime e carnefici, morti ammazzati e terroristi rivoluzionari, partiti politici decenti e altri avviati a diventare la casta di ladri arroganti che continua ad asfissiarci. La mia opinione è che un tempo l’Italia fosse migliore di questa del 2017. Oggi siamo un paese allo sbando, schiavo di troppe vanità inutili, a cominciare dal sesso esibito. Dove il bullismo è diventato lo sport nazionale, tanto da contagiare leader di prima fila. Il lavoro manca soprattutto ai giovani. E la lingua italiana sta sparendo, sconfitta dal gergo impoverito dei social network. Tutto questo e altro ancora lo narro nel libro che avete tra le mani. Non è la mia autobiografia, è la vostra vita che racconto. Come finiremo? Temo di saperlo. I partiti politici spariranno. Si imporrà un governo di gelidi super tecnici o di militari, un affare per carabinieri e guardie di finanza. Sono pessimista? Giudicherete voi. G.P

L'espulsione dell'Altro
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Materiale linguistico moderno

Han, Byung-Chul <1959->

L'espulsione dell'Altro : società, percezione e comunicazione oggi / Byung-Chul Han ; traduzione di Vittorio Tamaro

Milano : Nottetempo, 2017

Abstract: In questo nuovo saggio, che è una sorta di summa delle sue opere precedenti, Byung-Chul Han mostra la scomparsa della figura dell’Altro nel mondo dominato dalla comunicazione digitale e dai rapporti neoliberistici di produzione. La singolarità dell’Altro disturba, infatti, l’incessante circolazione di informazioni e capitali, e la sua rimozione lascia il campo al proliferare dell’Uguale, che favorisce la massima velocità e funzionalità dei processi sociali. Ma dove è promossa solo la positività dell’Uguale, la vita s’impoverisce e sorgono nuove patologie: l'inflazione dell’io imprenditore di se stesso genera angoscia e autodistruttività, l’esperienza e la conoscenza sono sostituite dalla mera informazione, le relazioni personali cedono il posto alle connessioni telematiche. Solo l’incontro con l’Altro, destabilizzante e vivificante, può conferire a ciascuno la propria identità e generare reale esperienza. E' per questo motivo che il saggio si chiude sottolineando l’urgenza della ricostruzione di una comunità umana fondata sull’ascolto e sull’apertura all’Altro.

Secolarizzazione e modernità
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Materiale linguistico moderno

Gaddo, Irene - Tortarolo, Edoardo <1956->

Secolarizzazione e modernità : un quadro storico / Irene Gaddo, Edoardo Tortarolo

Roma : Carocci, 2017

Abstract: Ha senso dire che l’identità europea si è creata attraverso un processo di secolarizzazione della cultura? Siamo europei perché la sfera delle convinzioni religiose e dei comportamenti confessionali si è separata durante l’età dell’Illuminismo dalla sfera delle regole civili, giuridiche e politiche, che sono neutrali rispetto alle Chiese? E, se si è realizzato, questo processo di secolarizzazione è stato un fallimento, una trasformazione superficiale? Oppure è rimasto gravemente incompiuto, tanto da autorizzare la tesi che si viva ora in una cultura postsecolare o desecolare, nella quale le tracce della secolarizzazione sono state totalmente o in gran parte cancellate? E ancora: è vero che il progetto della secolarizzazione europea si basa sul paradosso liberale per cui la secolarizzazione non è in grado di difendere i suoi stessi principi? Una risposta a questi interrogativi può venire solo dall’analisi storica degli snodi attraverso cui le istituzioni europee civili e religiose hanno definito i loro rapporti. L’età dell’Illuminismo e della trasformazione rivoluzionaria e napoleonica è stata un laboratorio nel quale si è sperimentata una revisione in senso secolarizzatore delle condizioni generali di vita: le sue contraddittorie conseguenze sono ancora tangibili nell’Europa del XXI secolo.

Finalmente dopodomani!
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Materiale linguistico moderno

Attali, Jacques <1943->

Finalmente dopodomani! : breve storia dei prossimi vent'anni / Jacques Attali ; traduzione di Riccardo Antoniucci

[Milano] : Ponte alle grazie, 2017

Abstract: Dopo "Breve storia del futuro" e "Scegli la tua vita!", Jacques Attali rinnova del tutto il suo sguardo sui prossimi vent'anni, alla luce delle nuove conoscenze - accumulate nei domini della scienza, della demografia, dell'ideologia, della geopolitica, dell'arte - sulle minacce e le possibilità del momento presente. Indagando in mille campi sui «segnali deboli» che preparano il futuro, Attali arriva a conclusioni radicali e sorprendenti su quel che ci attende e soprattutto su quel che potremmo fare. Perché, se è vero che molte nubi si addensano all'orizzonte, non mancano i mezzi per costruire un mondo più sereno, per evitare che la collera e la rabbia si trasformino in violenza planetaria, per sfuggire alle minacce climatiche, al terrorismo, alla degenerazione tecnologica. A condizione di comprendere che il modo migliore di riuscirci, di realizzare le nostre potenzialità è aiutare gli altri a divenire sé stessi, a scegliere la propria vita, a sostituire l'egoismo irrazionale e suicida con un altruismo lucido. Così potremo dire: "Finalmente dopodomani!".

C'eravamo tanto amati
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Materiale linguistico moderno

Vespa, Bruno <1944->

C'eravamo tanto amati : amore, politica, riti e miti : una storia del costume italiano / Bruno Vespa

Milano : Mondadori ; Roma : Rai Eri, 2016

Abstract: Anche i giovani hanno un passato. Tutti abbiamo un futuro. In C'eravamo tanto amati Bruno Vespa prende in mano un secolo per guardare al domani con le speranze di ieri. Ecco, quindi, un'affascinante cavalcata nei decenni trascorsi per mostrare gli straordinari cambiamenti avvenuti nella nostra vita quotidiana: dall'amore (corteggiamento ieri pudico, oggi sfrontato) alla cucina (raccontata insieme ai grandi chef italiani), dagli stipendi ai consumi, dalle vacanze all'abbigliamento, dal cinema alle canzoni, dall'economia prima dell'euro a quella dopo l'euro, dalla politica del Regno d'Italia a quella della Terza Repubblica. Il fascino delle lettere d'amore sostituito dai messaggini sul cellulare: come farebbe nei nostri giorni Gabriele d'Annunzio ad abbandonarsi al sublime erotismo della sua corrispondenza sentimentale? Il rivoluzionario cambiamento della sessualità femminile (enormemente più accelerato di quello maschile): dall'ingenua «posta del cuore» delle nostre bisnonne all'ossessiva domanda che si rivolgono le adolescenti di oggi: «Hai avuto un rapporto completo?». I matrimoni che duravano una vita e quelli che ora non superano in media i 16 anni, il boom delle nascite e le culle vuote, l'entusiasmo della ricostruzione e i vincoli che ci hanno frenato, l'esplosione di Internet e la schiavitù pericolosa del web, i viaggi in treno in terza classe e quelli in Frecciarossa e sui voli low cost, gli stipendi di una volta aumentati più dell'inflazione e ora stremati dall'euro e dalla crisi, le pensioni concesse dopo 14 anni di servizio e quelle talvolta negate anche a chi è anziano, gli emigranti di un tempo sostituiti dai «cervelli in fuga» di oggi, le lunghe villeggiature ridotte ai weekend mordi e fuggi, gli Airbnb al posto degli alberghi, i Car2go al posto dei taxi, i playboy che battevano le spiagge romagnole e i bruti che violentano le ragazzine. I film e le canzoni che ci hanno commosso, divertito, accompagnato. E gli spettacoli televisivi che hanno formato la coscienza e il costume degli italiani. Per arrivare nell'ultimo capitolo alla più stretta attualità politica, raccontata conversando con Renzi, Berlusconi, Alfano, Di Maio, Salvini e il nuovo sindaco di Torino, Chiara Appendino. Quali prospettive si è dato il presidente del Consiglio? Nascerà un nuovo centrodestra? Continuerà la rivoluzione del Movimento 5 Stelle? C'eravamo tanto amati: la dolcezza del ricordo e insieme l'eccitazione di una nuova speranza.

Europa in seppia
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Materiale linguistico moderno

Ugresic, Dubravka <1949-2023>

Europa in seppia / Dubravka Ugresic ; traduzione di Olja Perisic Arsic e Silvia Minetti

Roma : Nottetempo, 2016

Abstract: Come si sopravvive in un mondo dove non esistono più le cabine telefoniche, l'effigie di Tito è stampata su calzini-souvenir e si costruiscono musei sul domani per salvarsi dall'oggi? Dubravka Ugresic ci mostra l'Europa del primo secolo del nuovo millennio attraverso una galleria di scatti, di foto d'epoca color seppia: raccontando che cosa è rimasto di un Est che, puntato sull'orologio socialista, ha creduto al progresso e ormai non ha più neanche il tempo per sognare; e di un Ovest che, convinto di dettare il passo al futuro, moltiplica le connessioni e si barrica nei propri confini. Cartoline da aeroporti, alberghi, festival, istantanee di paure e ossessioni, una flotta di corrosivi messaggi in bottiglia lanciati da un'irriducibile contestataria.

Dalla periferia dell'impero
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Materiale linguistico moderno

Eco, Umberto <1932-2016>

Dalla periferia dell'impero : cronache da un nuovo medioevo / Umberto Eco

Milano : La nave di Teseo, 2016

Abstract: Organizzati secondo una logica tematica, questi saggi, apparsi su quotidiani e riviste tra il 1973 e il 1976, ripropongono Eco come semiologo del quotidiano, attento e curioso critico del costume e del linguaggio dei mezzi di comunicazione di massa. Eco riferisce quanto avviene alla periferia dell'impero americano, cioè nei paesi dell'area mediterranea, analizzando in modo apparentemente divagante gli slogan pubblicitari, le conversazioni della gente in treno, il discorso di Paolo VI sulla pillola, le invettive di Fanfani contro la pornografia. Tanti brevi racconti di un'Italia in trasformazione, ma ancora un po' bigotta e provinciale.

L' età del caos
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Materiale linguistico moderno

Rampini, Federico <1956->

L' età del caos : viaggio nel grande disordine mondiale / Federico Rampini

Milano : Mondadori, 2015

Abstract: Vista dagli Stati Uniti, l'Italia fa notizia perché è quel piccolo paese dove approdano ondate di disperati, costretti ad attraversare il Mediterraneo per fuggire a devastazioni molteplici: l'avanzata dello Stato Islamico, le guerre civili, la miseria. La Germania è un colosso economico dai piedi d'argilla, prepotente e timida al tempo stesso, incapace di dare all'Europa un progetto nuovo, forte e convincente. La Nato si riarma per far fronte a Vladimir Putin, ma gli europei hanno altro a cui pensare: i figli senza lavoro o sottopagati, i tagli alle pensioni, i servizi pubblici in declino, l'insicurezza sociale. Non sta molto meglio la "mia" America. Dopo sei anni di crescita, la maggioranza continua a pensare che "il paese è sulla strada sbagliata". Anche qui molti giovani, pur avendo sbocchi professionali migliori dei loro coetanei in Europa, non possono aspirare al tenore di vita dei genitori. Pesa anche la perdita di una missione. La nazione leader non crede più possibile una pax americana nel mondo. Insomma, siamo i primi testimoni di un evento epocale, la fine del dominio dell'uomo bianco sul pianeta. Il pendolo della storia torna dove l'avevamo lasciato cinque secoli fa, quando il baricentro del mondo era Cindia, l'area più ricca e avanzata, oltre che più popolosa. Ma il pendolo della storia è lento. Siamo ancora in uno di quei periodi instabili e pericolosi in cui l'ordine antico sta franando e del nuovo non c'è traccia.

Un etnologo al bistrot
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Materiale linguistico moderno

Augé, Marc <1935->

Un etnologo al bistrot / Marc Augé

Milano : Raffaello Cortina, 2015

Abstract: Marc Augé esplora in questo libro il gran teatro del bistrot con tutti i suoi attori. Considerato con gli occhi dell'etnologo, il bistrot è il regno delle relazioni "di superficie" quelle in cui il gesto dello scambio importa assai più di ciò che lo motiva. Un grande bistrot nell'ora di punta è un luogo straripante di vita, di emozioni, in cui si scambiano parole per non dire nulla, gesti appena accennati, occhiate passeggere. Spazio relazionale ma anche spazio letterario: Maigret sarebbe impensabile senza le soste al bistrot. La Francia ha esportato in tutto il mondo questo modello di civiltà: da quel nome sprigiona ovunque il carattere amabile che ne contrassegna l'immagine. Non pura immagine, tuttavia: il bistrot è un oggetto del paesaggio urbano che rivendica di possedere una propria storia, una geografia e, d'ora in avanti, anche una propria etnologia.

L'altra faccia della luna
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Materiale linguistico moderno

Lévi-Strauss, Claude <1908-2009>

L'altra faccia della luna : scritti sul Giappone / Claude Lévi-Strauss ; prefazione di Junzo Kawada ; traduzione di Silvano Facioni

Inedito

Milano : Bompiani, 2015

Abstract: È un Levi-Strauss innamorato profondamente della civiltà giapponese quello che i lettori ritrovano in questo volume che raccoglie testi scritti tra il 1979 e il 2001. Molto sappiamo delle antiche civiltà egizia, greca e romana ma ancora pochissimo delle tradizioni e i costumi delle popolazioni delle isole nipponiche. Levi-Strauss ci mostra come il Giappone sia stato e sia un ponte culturale tra l'Europa e l'area del Pacifico, conducendoci attraverso fatti storici, miti e abitudini di una terra lontana.

La società europea
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Materiale linguistico moderno

Cavalli, Alessandro <1939-> - Martinelli, Alberto <1940->

La società europea / Alessandro Cavalli, Alberto Martinelli

Bologna : Il Mulino, 2015

Abstract: Un grande affresco della società europea, incentrato sui temi decisivi che ne hanno caratterizzato la storia: le popolazioni e le migrazioni; i confini e i nazionalismi; la specificità dell'esperienza urbana e il suo ruolo storico; le chiese, il pluralismo religioso e i fondamentalismi; le lingue; le università, dalla fondazione medievale all'università di massa, e le altre istituzioni del sapere; i sistemi politici, i parlamenti e i governi; le diseguaglianze e il welfare; l'integrazione economica e il mercato. Ma l'interrogativo fondamentale con cui si confrontano gli autori riguarda ciò che il Vecchio Continente vorrà e potrà essere negli anni a venire.

La terra dei recinti
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Materiale linguistico moderno

Capalbo, Massimiliano

La terra dei recinti : perchè il Sud Italia non riesce a trasformare in valore le risorse che possiede e come può farlo / Massimiliano Capalbo

Soveria Mannelli : Rubbettino, 2015

Abstract: Un libro scritto per sfatare molti luoghi comuni, demolire pregiudizi e false credenze, che hanno impedito fino ad oggi ai giovani meridionali di progettare il proprio avvenire. L'autore, assumendosi l'onere di analizzarne senza alibi e attenuanti le ragioni, prova a rispondere alla domanda delle domande, ovvero: perché il Sud Italia non riesce a trasformare in valore le risorse che possiede? E inoltre indica una soluzione. Nessuno mai potrà salvare il Sud da se stesso. Il Sud può e deve salvarsi da solo perché ha tutte le carte in regola per farlo, ma per riuscirci deve liberarsi di alcune zavorre che ne impediscono e limitano i movimenti e l'evoluzione.

Ubicumque
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Materiale linguistico moderno

Merlini, Fabio

Ubicumque : saggio sul tempo e lo spazio della mobilitazione / Fabio Merlini

Macerata : Quodlibet, 2015

Abstract: Siamo soggetti a continue interferenze determinate dal sistema attuale della comunicazione. In ogni momento, occupazioni e attività possono essere interrotte e ridirezionate secondo esigenze provenienti da un altrove che si sovrappone al nostro qui e ora. Viviamo spazi incerti ed esposti dove non siamo mai pienamente. Dove, letteralmente, il "proprio" (proprius) è posto fuori (ex). Nell'odierno ambiente teletecnico, il fatto di essere sempre anche attesi e pretesi su altri fronti, in primis quello produttivo, agisce come uno spettro. Lo spettro dell'inefficienza, che impone alle nostre risorse operative un training ininterrotto, chiamandole a una disponibilità in cui attenzione e distrazione si rincorrono continuamente. Dobbiamo assicurare la nostra presenza sul fronte di una produttività immediatamente computabile e verificabile all'istante, sull'arco cioè di una temporalità massimamente abbreviata. "Espropriazione", qui, significa allora che l'orizzonte della vita smarrisce la durata come misura di una possibile costruzione del senso del sé e del mondo. Non solo, è anche un orizzonte menomato in ragione di una unilateralità che preordina lo sviluppo e l'educazione delle nostre facoltà e competenze, pregiudicando così altre possibili direzioni dell'essere.

Ventotto domande per affrontare il futuro
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Materiale linguistico moderno

Zeldin, Theodore

Ventotto domande per affrontare il futuro : un nuovo modo per ricordare il passato e immaginare l'avvenire / Theodore Zeldin ; traduzione di Roberto Serrai

Palermo : Sellerio, 2015

Abstract: In questo trattato Theodore Zeldin prende l'avvio da una constatazione in apparenza molto semplice: qual è il meglio che la vita può offrirci nel nostro mondo attuale, così iniquo, violento, inquinato e corrotto? E cosa possiamo fare come individui, coppie, collettività per immaginare una nuova arte del vivere? Tale ricerca ha a che fare con il piacere, con i piaceri smarriti a causa della vita abitudinaria, della pigrizia intellettuale, della mancanza di desideri. Per riscoprirli Zeldin non possiede una ricetta infallibile, ma propone un metodo, un orientamento, che ha nella curiosità, nella sorpresa, nella capacità di aprirsi al dialogo e alle idee la sua ragion d'essere. La sua indagine prende molteplici forme, evita le costrizioni di una disciplina, e si presenta di volta in volta come un manuale di economia, un discorso sull'amore contemporaneo, un saggio di filosofia esistenziale, uno zibaldone di pensieri illuminanti. Perché per Zeldin tutta la vita è nelle idee, e l'intelligenza sta nella costante esplorazione dei nostri limiti e delle nostre capacità. Le sue riflessioni collezionano aneddoti e provocazioni inaspettate, fulminei slanci nel futuro, inedite incursioni nel passato e nella storia, e sono organizzate in una serie di inusuali domande: "A che scopo lavorare tanto?"; "Esistono modi più divertenti per guadagnarsi da vivere?"; "È sufficiente restare giovani dentro per non invecchiare?"; "Cosa può dire il povero al ricco?"; "Cosa potrebbe dire il ricco al povero?"...

La vita è un viaggio
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Materiale linguistico moderno

Severgnini, Beppe <1956->

La vita è un viaggio / Beppe Severgnini

[Milano] : Rizzoli, 2014

Abstract: La vita è un viaggio, e gli italiani viaggiano soli. Com'è difficile trovare chi ci guidi, chi ci accompagni, chi ci incoraggi. Siamo una nazione al valico: dobbiamo decidere se dirigerci verso la normalità europea o tornare indietro. Siamo un Paese incerto tra immobilità e fuga. Fuga all'estero, fughe tra egoismi e piccole ossessioni che profumano di anestetico (ossessioni tecnologiche, gastronomiche, sportive, sessuali). La vita è un viaggio non vuole indicare una meta. Prova invece a fornire qualche consiglio per la traversata. Suggerimenti individuali, non considerazioni generali (o, peggio, generiche). La destinazione la decide chi viaggia. Ma una guida, come sappiamo, è utile. Per partire non servono troppe parole: ne bastano venti, come i chilogrammi di bagaglio consentiti in aereo. Parleremo di insegnamento, incoraggiamento, ispirazione. Parleremo di brevità e precisione, qualità indispensabili in questi tempi affollati. Parleremo dell'importanza di trovare persone di riferimento. Parleremo della gioia d'impegnarsi con gli altri e, magari, per gli altri. Parleremo della saggezza di scoprire soddisfazione nelle cose semplici. Parleremo di scelte, atteggiamenti, comportamenti, insidie da evitare e consolazioni a portata di mano. Dopo Italiani di domani, un nuovo libro come navigatore. Un navigatore ironico, affettuoso e preciso. L'autore, ancora una volta, riesce a intuire il momento dell'Italia, le sue ansie e le sue possibilità: e lo fotografa con implacabile lucidità.

Italia yes Italia no
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Materiale linguistico moderno

Soffici, Caterina <1965->

Italia yes Italia no : che cosa capisci del nostro paese quando vai a vivere a Londra / Caterina Soffici

Milano : Feltrinelli, 2014

Abstract: Alzi la mano chi non ha mai pensato di andare via, lasciare l'Italia, mollare un paese in un declino forse irreversibile e cercare altrove le opportunità, il lavoro, la felicità. Caterina Soffici lo ha fatto: dopo aver denunciato l'Italia del maschilismo strisciante e trionfante nel libro Ma le donne no, si è trasferita a Londra. E ha scoperto cosa significa veramente vivere in un paese che sembra possedere tutto quello che a noi manca: serietà, organizzazione, buona educazione, apertura verso il mondo e chi più ne ha più ne metta. Mescolando antropologia metropolitana, fatti di cronaca e storie di vita, Caterina Soffici racconta con ironia e autoironia la sua esperienza londinese: dalle vecchiette dell'associazione di quartiere alle mamme alfa in cerca della scuola migliore per il figlio, dalla vitalità dei quartieri alla moda che attrae giovani creativi da tutto il mondo alla fedeltà immutabile a regole e procedure che a volte sfocia nell'ottusità. Impossibile non chiedersi quale paese sia meglio e perché: un dibattito in cui intervengono vicini di casa inglesi, amici italiani e negozianti bengalesi, ma anche Enzo Biagi, Niccolò Machiavelli e Luigi Barzini, con una conclusione (speriamo) provvisoria: Londra non è meglio dell'Italia. Ma a Londra io ho trovato la banalità della normalità. Qui si può finalmente uscire dall'emergenza continua, qui si può vivere normalmente. Ecco perché a Londra si vive peggio ma si sta meglio. Perché è un posto normale. È l'Italia a non esserlo più.

All you need is love
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Materiale linguistico moderno

Rampini, Federico <1956->

All you need is love : l'economia spiegata con le canzoni dei Beatles / Federico Rampini

Milano : Mondadori, 2014

Abstract: Il mio modello di business? I Beatles. Così parlò Steve Jobs, il fondatore di Apple, uno che di business qualcosa capiva. A intrigarlo era soprattutto la formula del collettivo: vedeva i Beatles come un prodigioso moltiplicatore dei talenti individuali. L'indimenticabile quartetto della cultura pop, infatti, fu anche una start-up di successo. Proiettò quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool del primo dopoguerra, in una miseria da Terzo mondo, verso la stratosfera della ricchezza. Personalmente, nei testi delle loro canzoni, composte in un periodo di radicali cambiamenti come gli anni Sessanta, ritrovo la mia adolescenza e un'epoca che fu l'ultima Età dell'Oro per l'Occidente: alta crescita, pieno impiego, benessere diffuso, aspettative crescenti per i giovani. Ma anche i germi di quel che accadde in seguito. Taxman prefigura le rivolte fiscali. Get Back nasce come una satira dei primi movimenti xenofobi e anti-immigrati. When I'm Sixty-Four anticipa la crisi del Welfare State da shock demografico. Eleanor Rigby e Lady Madonna evocano la nuova povertà che oggi è in mezzo a noi. Across the Universe, con il suo richiamo al viaggio in India dei Fab Four, ricorda l'irruzione dell'Oriente nel nostro mondo. E Yesterday, con il tema della nostalgia, ci costringe ad affrontare domande cruciali: davvero si stava meglio ieri? Prima dell'euro, prima della globalizzazione, prima di Internet? L'obiettivo di questo libro è ricostruire una speranza.

Derubati di sovranità
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Materiale linguistico moderno

Ferrara, Gianluca <1972->

Derubati di sovranità : la guerra delle élite contro i cittadini / Gianluca Ferrara

Vicenza : Il punto d'incontro, 2014

Abstract: Chi si trova alla plancia di comando di questo mondo globalizzato? Chi veramente guida questo sistema anti-ecologico che garantisce guadagni a pochi e miseria a molti? Chi in Europa ha voluto che scoppiasse una guerra economica fra i paesi dell'Eurozona? Chi ci ha trasformato da cittadini sovrani in sudditi inconsapevoli? E chi ci ha privato della speranza, convincendoci che non c'è alternativa a questa dittatura del mercato? Esiste un livello superiore a quello della casta partitica e delle mafie, i cui sperperi e crimini al confronto sono marachelle da bambini. È il potere delle multinazionali, delle lobby degli armamenti e delle grandi banche speculative, che hanno istituzionalizzato la loro azione in organi determinanti, come è successo in Europa con la BCE. Oltre a rispondere a domande scomode, Gianluca Ferrara offre un utile strumento per trasformare frustrazione e indignazione in partecipazione e cambiamento.

La rete è libera e democratica (falso!)
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Materiale linguistico moderno

Ippolita <pseudonimo collettivo>

La rete è libera e democratica (falso!) / Ippolita

Roma ; Bari : Laterza, 2014

Abstract: Crediamo in una Rete libera, democratica, gratuita, trasparente, imparziale. Crediamo in una Rete rivoluzionaria, capace di rovesciare le gerarchie stabilite a favore di una partecipazione ampia, diffusa, popolare. Crediamo nella circolazione gratuita di contenuti, contro lo strapotere di cartelli mediatici e obsoleti detentori di copyright. Ci crediamo, ma niente di tutto questo è vero: Rete aperta non significa Rete libera, perché ha i suoi pochi, potentissimi padroni. Pubblicare in Rete non significa rendere pubblico. La libertà non è gratuita, costa cara. Rete libera e democratica? E dove stanno i dati dei cittadini? Nelle mani di chi? Per cosa vengono usati? E come si può invertire la tendenza alla delega tecnocratica?