Trovati 196 documenti.
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Sinistra e popolo : il conflitto politico nell'era dei populismi / di Luca Ricolfi
Milano : Longanesi, 2017
Abstract: Dodici anni dopo la pubblicazione di Perché siamo antipatici? Luca Ricolfi torna sui temi che hanno fatto unanimemente apprezzare la sua ricerca, ripercorrendo i cambiamenti sociopolitici degli ultimi quarant'anni, dalle origini della globalizzazione alla crisi delle economie avanzate, per arrivare a una dolorosa, stringente riflessione: ovunque in Occidente il popolo cerca protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale, ma la sinistra inevitabilmente impegna le sue energie per sminuire i problemi che gli elettori percepiscono come principali: disoccupazione, politiche di austerità, immigrazione, terrorismo. Se dunque, al di qua quanto al di là dell’Atlantico, i cittadini alzano aggressivamente la testa nei confronti di una sinistra impotente quando non addirittura cieca di fronte all'onda montante di paura che li travolge, non è così strano che il populismo si proponga come risposta, per quanto sommaria e inadeguata, alle angosce del presente.
Bologna : Il mulino, 2017
Abstract: Questo libro nasce all'alba. Precisamente all'alba di due giorni che, con il Brexit e l'elezione di Trump, hanno cambiato la nostra storia. Siamo di fronte a sfide il cui impatto sull'Italia e sull'Europa è riconducibile all'anno di svolta 1989. Per quanto scioccanti, questi eventi possono aprire per l'Europa nuove e persino affascinanti opportunità. Di certo, nel mondo di oggi sono fondamentali reattività e tempismo. È tempo che l'Europa diventi adulta e cambi strada rispetto a errori e incertezze di questi ultimi anni. E che l'Italia sia in prima fila contro i nazionalismi risorgenti e protagonista nella costruzione di una nuova Unione, più vicina ai cittadini.
Processo al nuovo / Marco Damilano
Bari ; Roma : Laterza, 2017
Abstract: Grandi riforme, palingenesi giudiziarie, rivoluzioni liberali, rivolte in Rete, rottamazioni, referendum epocali. Per decenni l'Italia ha inseguito il mito del nuovo inizio. Il Nuovo ha modellato tutte le identità politiche: la sinistra, la destra, il centro. È comparso negli anni Ottanta, si è espresso in tutta la sua potenza all'alba degli anni Novanta, dopo lo scatto felino della storia provocato dalla caduta del muro nel cuore dell'Europa. Ed è diventato senso comune con la Seconda Repubblica: il restyling dei nomi e dei simboli, i modernizzatori contro i conservatori, gli innovatori contro i nostalgici. Nuovo si è presentato il Cavaliere dell'eterno presente. Nuovi i tecnici come Mario Monti. Nuovissimi i cittadini scelti dalla Rete nel Movimento 5 Stelle. E ancor più nuovo il renzismo della rottamazione dove tutto doveva apparire mai visto, mai udito, senza precedenti. Il Nuovo è stato la via italiana al governo e alla politica. Ora sembra smarrito, per incapacità di elaborazione, fragilità culturale, inconsistenza progettuale. Ma nessuna restaurazione del passato è possibile. E l'Italia ha bisogno di una nuova politica, per uscire da questo limbo senza riforme e senza partiti, senza destra e senza sinistra, senza vecchio e senza nuovo. Serve un Nuovo che sia ricostruzione, rigenerazione.
Volgare eloquenza : come le parole hanno paralizzato la politica / Giuseppe Antonelli
Bari ; Roma : Laterza, 2017
Abstract: Nel momento stesso in cui si mitizza il popolo sovrano, lo si tratta in realtà come un popolo bue. Qualcuno a cui rivolgersi con frasi ed espressioni terra terra, cercando di risvegliarne bisogni e istinti primari. Da questa idea di popolo discende un’eloquenza volgare, rozza, semplicistica, aggressiva. L’epoca in cui viviamo si definisce post-ideologica. È il tempo della post-politica e della post-verità. Ovvero (cambiando l’ordine degli addendi, la somma non cambia) politica e verità da post. Parole e slogan virali che fanno il giro della rete propagandando spesso opinioni su fatti mai esistiti. Quello a cui ci si riferisce con questa sfilza di post è, in realtà, un pensiero prepolitico. E la lingua che lo veicola, più che una neolingua, è una veterolingua che invece di mirare al progresso vorrebbe farci regredire, riportandoci agli istinti e alle pulsioni primarie. Indietro, o popolo! Dal «Votami perché parlo meglio (e dunque ne so più) di te» si è passati al «Votami perché parlo (male) come te». Come la pubblicità, come la televisione, anche la politica alimenta il narcisismo dei destinatari, i quali – lusingati – preferiscono riflettersi che riflettere. Il meccanismo del ricalco espressivo innesca una continua corsa al ribasso. Un circolo vizioso che toglie al discorso politico qualunque forza propulsiva, qualunque dinamismo. Non una risposta ai bisogni degli italiani, ma pura ecolalia: ripetizione ridondante. Così le parole stanno paralizzando la politica.
L'utopia del possibile / conversazione con Achille Occhetto ; a cura di Carlo Ruta
Ragusa : Edizioni di storia e studi sociali, 2016
Abstract: Achille Occhetto, ultimo segretario generale del più grande partito comunista dell'Occidente, dopo aver narrato le fasi che hanno determinato la fine dell'esperienza storica del Pci e il valore dell'eredità gramsciana, focalizza la difficile situazione attuale del Paese e spiega la sua prefigurazione di un futuro sostenibile. Con una lucidità che gli viene dalla complessità della sua esperienza politica, che dagli anni post-resistenziali lo ha sollecitato ad un costante lavorio analitico all'insegna dell'eterodossia, della contaminazione e del cambiamento, egli traccia in particolare le linee di una utopia del possibile che guardi in avanti e che però sia in grado di recuperare un patrimonio inestimabile di politiche sociali, oggi largamente rimosso o inutilizzato. Esorta, in definitiva, all'elaborazione di un nuovo contratto storico, generazionale e culturale, che sappia coniugare saldamente le istanze del mondo del lavoro e delle cittadinanze alle complesse tradizioni democratiche e riformistiche che hanno fatto la vicenda civile dell'Italia contemporanea.
Roma : Donzelli, 2016
Abstract: Al centro del libro sono i rapporti di contrapposizione, di scontro, ma anche di interlocuzione e di incontro, che gli esponenti del pensiero politico «laico» hanno maturato in Italia nei confronti del mondo cattolico, nel corso di una lunga storia, originata dalle particolari condizioni con cui si realizzò l’unificazione nazionale.
Manifesto per la Sinistra e l'umanesimo sociale / Paolo Ercolani, Simone Oggionni
Milano ; Udine : Mimesis, 2015
Abstract: Liberata dallo sconfittismo e dal reducismo. Capace di sollecitare passioni, di moltiplicare la partecipazione. Gentile, in grado di sorridere. Popolare, radicata e allo stesso tempo a proprio agio con le nuove forme della democrazia digitale. Rivoltata da cima a fondo, rinnovata e innovata. Con un'ambizione maggioritaria. Che abbandoni le liturgie che non parlano più a nessuno, che abbia il coraggio e la sfrontatezza di osare, senza alcuna rendita di posizione. Con una cultura non improvvisata, consapevole delle proprie radici e del proprio destino. Che nasca come investimento costituente di un popolo finalmente sovrano e protagonista, senza più deleghe in bianco, senza alcuna operazione pattizia tra vertici sempre meno autorevoli e sempre più autoreferenziali. Questa è la Sinistra del futuro, questo è il partito che costruiremo.
I dilettanti : splendori e miserie della nuova classe politica / Pino Pisicchio
Milano : Guerini, 2015
Abstract: Certamente Matteo Renzi è tutt'altro che un dilettante, a differenza di molti altri della sua generazione. È difficile, infatti, tenere lontana la sensazione che il ceto politico italiano sia stato invaso da una travolgente ondata di dilettantismo. Siamo, forse, di fronte al riavvio del moto oscillatorio che da sempre vede celebrare nel nostro paese la rappresentazione dell'antagonismo fra il vecchio e il nuovo. Vent'anni fa il pendolo cadde sul "nuovo" inteso come "lontano" dalla politica politicante e nacque il berlusconismo. In questo momento il moto armonico intercetta il "nuovo generazionale" come ultima possibilità, dopo aver consumato tutti i "nuovi" possibili in quattro lustri di imprudenti speranze e delusioni cocenti. Questo libro cerca, allora, di indagare i caratteri salienti del "nuovo" ceto politico italiano, esaminandone i vizi, le virtù, il linguaggio, lo scarso insediamento sociale, l'incerta formazione culturale e la distanza dai cittadini. Lo fa mettendo a confronto numeri e norme, il contesto italiano con quello di altri paesi democratici e il tempo odierno con stagioni passate. Lo fa, anche, gettando un occhio sul futuro.
Catania bene : storia di un modello mafioso che è diventato dominante / Sebastiano Ardita
Milano : Mondadori, 2015
Abstract: Si potrebbe chiamare "Cosa nostra 2.0". Come un fuoco che cova sotto la cenere, sta divorando la legalità nel Paese. Agisce sottotraccia, s'insinua e si mimetizza nell'economia e nella politica, vuole far dimenticare gli anni delle stragi, anzi la sua stessa esistenza. Adotta la strategia dell'"inabissamento" e delle collusioni. Un metodo sperimentato con successo in un contesto forse poco familiare alla memoria collettiva: la Catania dei lontani anni Ottanta. Sebastiano Ardita, magistrato in prima linea nel contrasto al fenomeno mafioso, ci conduce nelle viscere di quella città dai volti contrastanti, con il benessere dei quartieri alti che si contrappone al disagio sociale delle periferie, dove i ragazzi abbandonati al loro destino sono facile preda del reclutamento malavitoso. Una città abitata da gente operosa e intraprendente, ma costretta a subire e indotta a ignorare per troppo tempo la presenza della criminalità organizzata. È in questa realtà che Nitto Santapaola, vincitore della guerra interna alla mafia catanese combattuta tra il 1978 e il 1982, elabora la sua linea operativa nei confronti delle istituzioni, diametralmente opposta a quella di Riina e Provenzano: "Mentre a Palermo i Corleonesi attaccavano lo Stato e ne stimolavano gli anticorpi, a Catania si costruivano relazioni occulte".
Ammazziamo il Gattopardo / Alan Friedman
Milano : Rizzoli, 2014
Abstract: Perché l'Italia è precipitata nella crisi peggiore degli ultimi trent'anni? La colpa è della Germania, dell'austerity imposta dall'Europa, della moneta unica? O della mediocrità della classe dirigente? Esiste una via d'uscita, una ricetta per rifare il Paese? Per rispondere a queste domande, Alan Friedman, forse il giornalista straniero che conosce meglio la realtà italiana, parte da quegli anni Ottanta in cui l'Italia era la quinta potenza economica del mondo e pareva avviata verso una vera modernizzazione per arrivare fino alle drammatiche vicende degli ultimi anni. Attraverso conversazioni con i protagonisti dell'economia e della politica, da cinque ex presidenti del Consiglio (Giuliano Amato, Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Massimo D'Alema, Mario Monti) a Matteo Renzi, Friedman fa luce su retroscena che nessuno ha finora raccontato. Il racconto delle vicende politiche degli ultimi anni assume una nuova luce, rivelando ciò che spesso è stato omesso o taciuto. E si combina con un ambizioso e sorprendente programma in dieci punti per rimettere il Paese sul binario della crescita e dell'occupazione. Il tempo delle mezze misure è finito, e Friedman, in questo libro coraggioso, offre una ricetta di riforme di vasta portata.
Opzione zero : il virus che tiene in ostaggio l'Italia / Francesco Delzìo
Soveria Mannelli : Rubbettino, 2014
Abstract: Qual è il "male italiano"? Cosa ci ha trasformato da potenza mondiale a Paese senza speranza? Un virus si è impadronito delle nostre menti. Così pericoloso da aver causato il declino del nostro Paese. Così invisibile che i suoi effetti si vedono soltanto nel lungo termine: dopo anni dalla sua entrata in azione, può accadere che un'intera comunità si blocchi, perda competitività e annulli le sue potenzialità di crescita. È esattamente ciò che è successo all'Italia. Il virus che ha contagiato l'Italia e gli italiani si chiama Opzione Zero. Ma come si è manifestato? Negli ultimi 20 anni, nella gran parte dei casi in cui un ministro, un sindaco, un dirigente pubblico, un grande imprenditore si è trovato di fronte ad una decisione strategica nel nostro Paese, ha scelto in realtà l'Opzione Zero. Ha deciso di non decidere. Per non rischiare. Per non assumersi responsabilità. Per abbattere i costi nel presente, ignorando il futuro. L'0pzione Zero è il virus che ancor oggi tiene in ostaggio il nostro Paese. Se vogliamo rinascere, dobbiamo iniziare a decidere. Resettando tutto ciò che ha bloccato l'Italia negli ultimi due decenni, tutte le "sovrastrutture" che hanno mortificato l'inesauribile creatività e intraprendenza della nostra gente. Perché oggi non abbiamo più scelta.
Emozioni politiche : perché l'amore conta per la giustizia / Martha C. Nussbaum
Bologna : Il mulino, 2014
Abstract: Siamo soliti pensare che le democrazie liberali si fondino esclusivamente sulla razionalità, a cui spetta un ruolo dominante nella sfera pubblica. Le società totalitarie, per contro, tenderebbero a esaltare l'emozionalità e i sentimenti. Tuttavia ogni giorno della vita di una qualunque democrazia è attraversato da disgusto, vergogna, o viceversa altruismo ed empatia: emozioni anche pubbliche in grado di agire profondamente sull'umore e sulla tenuta di un paese. In particolare, una società liberale che aspiri alla giustizia non può prescindere dalle emozioni basate sull'amore. Nussbaum riprende il tema della religione civile, che vede come un collante fondamentale alla base dell'impegno comune che ha talvolta permesso a intere nazioni di affrontare enormi sacrifìci, rialzarsi dopo guerre e privazioni, conquistare nuovi diritti.
Io siamo : insieme per costruire un'Italia migliore / Corrado Passera
[Milano] : Rizzoli, 2014
Abstract: Si può e si deve credere in un futuro migliore per il nostro Paese. È questa la sfida che Corrado Passera vuole impegnarsi a vincere, riportando la politica al ruolo di servizio che oggi ha perduto, asfissiata e umiliata com'è dall'invadenza e dall'ottusità della partitocrazia. In Italia ci sono 10 milioni di persone che non hanno lavoro o sono così sfiduciate da aver smesso di cercarlo, sono in cassa integrazione o non guadagnano abbastanza da poter mantenere una famiglia. 10 milioni di persone che vivono con la paura del domani e l'angoscia della povertà non sono un dato statistico: sono un poderoso fattore di disagio sociale che rischia di far saltare l'intero sistema. Per combattere l'emergenza lavoro non bastano ripresine dello zero virgola o annunci altisonanti. Occorre una crescita costante del 2-3 per cento annuo, a cui non si può aspirare senza immettere nella nostra economia risorse per almeno 400 miliardi. Impossibile trovarle? No, così come non sono impossibili riforme profonde che riportino competitività nel sistema economico e semplicità nelle istituzioni, valorizzando merito, responsabilità, trasparenza, generosità, coraggio. In questo libro, Passera presenta un'analisi approfondita della nostra crisi e delle sue cause, una serie organica di proposte concrete per venirne fuori e una nuova visione della politica come progetto collettivo capace di interessare e coinvolgere i cittadini.
La Mafia non ha vinto: il labirinto della trattativa / Giovanni Fiandaca, Salvatore Lupo
Roma ; Bari : Laterza, 2014
Abstract: Se la trattativa fosse un reato, se lo Stato avesse ceduto, se la mafia avesse tratto benefici, allora le istituzioni sarebbero colpevoli. Ma non è così. Giovanni Fiandaca e Salvatore Lupo sostengono una tesi sorprendente: l'impianto accusatorio del pool di magistrati di Palermo non regge, i comportamenti di cui all'accusa non sono reato e Cosa Nostra non è stata salvata. Perché dunque si è scelto di celebrare questo processo? Perché gli italiani hanno bisogno di pensare che la mafia abbia vinto (e debba sempre vincere)? Uno sguardo nuovo su un processo ricco di ambiguità, di coni d'ombra, di nodi tecnici da sciogliere, nel quale si fondono e si confondono tre piani: giudiziario, storico-politico, etico.
È Stato la mafia / Marco Travaglio
Milano : Chiarelettere, 2014
Abstract: Perché avvelenarci il fegato con queste storie vecchie di oltre vent'anni, con tutti i problemi che abbiamo oggi? La risposta è semplice e agghiacciante: sono storie attuali, come tutti i ricatti che assicurano vita e carriera eterna tanto ai ricattatori quanto ai ricattati. Da ventidue anni uomini delle istituzioni, della politica, delle forze dell'ordine, dei servizi e degli apparati di sicurezza custodiscono gelosamente, anzi omertosamente, i segreti di trattative immonde, condotte con i boss mafiosi le cui mani grondavano del sangue appena versato da Giovanni Falcone, da Francesca Morvillo, da Paolo Borsellino, dagli uomini delle loro scorte, dai tanti cittadini innocenti falciati o deturpati dalle stragi di Palermo, Firenze, Milano e Roma. E su quei segreti e su quei silenzi hanno costruito carriere inossidabili, che durano tutt'oggi... Chi volesse capire perché in Italia tutto sembra cambiare - gattopardescamente - per non cambiare nulla provi a seguire con pazienza il filo di questo racconto. Se, alla fine, avrà saputo e capito qualcosa in più, questo spettacolo e questo libro avranno centrato il loro obiettivo: quello di mettere in fila i fatti per strappare qualche adepto al Ptt, il partito trasversale della trattativa. (Marco Travaglio)
Il quarto Reich : come la Germania ha sottomesso l'Europa / Vittorio Feltri, Gennaro Sangiuliano
Milano : Mondadori, 2014
Abstract: Lettere riservate a capi di governo, telefonate segrete alle più alte cariche di Stati sovrani, pressioni esercitate in mille modi da poteri forti che si muovono al di fuori e al di sopra delle elementari regole democratiche. La storia del ruolo svolto in questo inizio secolo dalla Germania in Europa, e in particolare nell'Unione europea, è ancora tutta da raccontare, soprattutto in relazione alle vicende politiche dell'Italia, il paese che per decenni è stato suo partner amichevole ma anche temibile concorrente economico sui mercati mondiali. Di questa storia, Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano tracciano qui il quadro generale e non esitano a parlare di Quarto Reich, una formula che, lungi dall'essere una banalizzazione giornalistica, è la sintesi estrema, e forse inquietante, della situazione venutasi a creare nell'area euro. In un decennio, infatti, grazie alla moneta unica e alla gabbia istituzionale dell'Unione, la Germania è riuscita a costruire sul Vecchio Continente una condizione di predominio economico e di egemonia politica. L'impossibilità di dissentire sulle leggi del rigore dettate dagli euroburocrati e ispirate da Berlino ha privato gli altri paesi membri di ogni reale sovranità economica e ha concentrato tutto il potere decisionale nelle mani delle élite e delle strutture comunitarie. Ma se per i cittadini tedeschi l'era del Quarto Reich significa benessere, lavoro e crescita, per le altre nazioni, soprattutto del Sud Europa, vuol dire povertà, disoccupazione e recessione.
Berlinguer in questione / Claudia Mancina
Roma ; Bari : Laterza, 2014
Abstract: L'idea che il maggiore partito di sinistra non possa arrivare a governare da solo, ma debba allearsi a un altro grande partito popolare. Il partito presentato come eccezionale e diverso rispetto a qualunque altro partito della sinistra europea e mondiale. Il tabù della modifica della Costituzione. La polemica contro il consumismo e la modernità. Sono questi alcuni dei tratti della politica di Enrico Berlinguer. Un'eredità che ancora oggi pesa sulla sinistra italiana e sulle difficoltà che incontra nel definire se stessa e un partito pienamente nuovo. A trent'anni dalla morte, il bilancio fuori dal mito e dalla nostalgia di ciò che il carismatico segretario del Pci ha lasciato dietro di sé getta una luce completamente nuova sulla contraddittoria esperienza della sinistra postcomunista in Italia.
Liberiamo la politica : prima che sia troppo tardi / Salvatore Vassallo
Bologna : Il Mulino, 2014
Abstract: La politica italiana ha bisogno di un nuovo inizio, dopo essere rimasta bloccata per vent'anni, a destra e a sinistra, a causa di gruppi dirigenti invecchiati, screditati, più dediti all'autoconservazione che a salvare il Paese dal declino. Il cambiamento necessario non verrà dalla somma di speculari debolezze, né dall'antipolitica che le assedia, ma da una nuova generazione di leader e attivisti determinati a ridare dignità e forza alle istituzioni democratiche creando finalmente le premesse di una normale democrazia dell'alternanza. Con partiti non più drogati dal finanziamento pubblico o da quello privato di uno solo, aperti alla partecipazione, capaci di pensare e decidere in maniera plurale. Con un parlamento reso meno costoso e più forte dal superamento del bicameralismo, con meno chiacchiere in Transatlantico e più lavoro nelle commissioni, indennità trasparenti secondo standard europei, un sistema elettorale che consenta ai cittadini di scegliere i singoli parlamentari e il Primo ministro. Con leader posti effettivamente nelle condizioni di governare che dopo due o tre mandati al massimo vengono sostituiti.
Europa perduta? / Giuliano Amato, Ernesto Galli della Loggia
Bologna : Il mulino, 2014
Abstract: È ancora possibile un'Europa non matrigna ma fonte di benefici? Per Ernesto Galli della Loggia uccidere l'europeismo è la condizione necessaria per far ripartire l'Europa, rifondandola su identità, condivisione e riscoperta di una storia comune, e senza sognarne retoricamente l'estensione a confini impossibili. Pur mostrando tutte le contraddizioni che hanno portato al collo di bottiglia in cui si dibatte oggi il processo di integrazione, da parte sua Giuliano Amato resta persuaso che Europa conviene, a patto di intraprendere il difficile cammino che porti a superare le fratture tra Nord e Sud, tra paesi debitori e non debitori, e a sconfiggere la crescente ostilità dei populismi antieuropei.
Qualcuno ci giudicherà: la sfida per il cambiamento dell'Italia / Giuseppe Civati
Torino : Einaudi, 2014
Abstract: L'Italia è un Paese dove i giovani dipendono dai vecchi, dove è Anchise a portare sulle spalle Enea mentre la città brucia. Non il contrario, come sarebbe naturale. E dove nessun futuro è stato pensato per Ascanio, il nipote. Partendo da questa constatazione, Giuseppe Pippo Civati, uno dei politici più noti della sinistra italiana, ci racconta la sua versione dei fatti. Ci dice quali sono gli attori che si contendono la scena. Quali sono gli ostacoli a un cambiamento che non può più essere rimandato. Perché se oggi è il momento di fare, e di fare in fretta, non possiamo però ripetere l'errore che segna da sempre la vita del nostro Paese, quello di agire senza riflettere, senza pensare alle ripercussioni delle nostre scelte sulle prossime generazioni.