Trovati 2 documenti.
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Gardolo di Trento : Erickson, 2011
Abstract: L'ambivalenza dello sviluppo globalizzato apporta progressi materiali in tutti i campi ma è gravida, al tempo stesso, di sottosviluppi spirituali e morali. Tende a standardizzare le culture del pianeta secondo il modello occidentale, svilendo le loro virtù e i loro saperi, e ci pone in una crisi planetaria, quella dell'umanità che non riesce ad accedere all'umanità. Parlare oggi di «sinistra» come fa Morin dovrebbe portarci a concepire una via d'uscita dalle turbolenze di un'economia capitalistica scatenata, dalla degradazione della biosfera, dal montare delle paure e dei razzismi, cogliendo la possibilità, disponibile per la prima volta nella storia dell'umanità, di una comunanza di destino e di una patria terrena comune. Ogni cultura è fatta non solo delle sue illusioni e carenze, ma anche di qualità e ricchezze. Bisogna dunque mondializzare, cioè favorire le cooperazioni economiche, sociali e culturali, e al tempo stesso demondializzare, cioè alimentare le vitalità locali, regionali e nazionali. Bisogna mirare alle simbiosi culturali capaci di unire ciò che ciascuna di esse ha di meglio, operando una metamorfosi che leghi in modo indissolubile l'unità e la diversità umane.
Trento : Erickson, c2009
Abstract: Il Novecento, il secolo della politica per eccellenza, è alle nostre spalle. In questi anni stiamo scoprendo che non siamo a un passo dall'età dell'oro, dalla vittoria finale della verità sull'errare, promessa dalla politica moderna, ma al cuore di un'età dell'incertezza. La nostra parola politica non ha ancora fatto i conti con questo inatteso scenario. Non è ancora uscita dal Novecento. Non si è ancora pienamente avveduta che non siamo nell'era dei Lumi, ma nel vortice di una seconda preistoria: la preistoria dell'umanità mondializzata, unita per la prima volta in un'unica avventura societaria. È soltanto dal cuore stesso dell'incertezza, e cioè delle nostre fragilità esistenziali e sociali, dove pulsano i nostri desideri, le nostre paure e le nostre speranze, che la politica può ricominciare, aiutandoci a coltivare i circuiti generativi e a limitare quelli distruttivi, nel vortice inarrestabile che ci trascina tutti quanti, insieme, verso un futuro ignoto.