Includi: almeno uno dei seguenti filtri
× Classe 30*
× Classe 32*
× Classe 33*
Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Target di lettura Prescolare, età 0-5
× Target di lettura Giovani (in generale)
× Target di lettura Giovani, età 16-19
× Paese Germania
× Data 2008
× Materiale Registrazioni musicali
× Materiale Video
× Materiale Registrazioni non musicali
× Materiale Manoscritto, lett. grigia
× Target di lettura Elementari, età 6-10
× Target di lettura Ragazzi, età 11-15
Includi: tutti i seguenti filtri
× Nomi Augé, Marc <1935->
× Soggetto Globalizzazione
× Soggetto Antropologia sociale

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Cuori allo schermo
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Materiale linguistico moderno

Bessis, Raphaël <psicologo e dottorando in antropologia e filosofia> - Augé, Marc <1935->

Cuori allo schermo : vincere la solitudine dell'uomo digitale : una conversazione con Raphaël Bessis / Marc Augé

Piemme, 2018

Abstract: Marc Augé li chiama da sempre nonluoghi, riscontrando in essi un deficit di identità, di relazioni e di storia: sono le stazioni, i porti, i luoghi di confine, i treni e gli aerei. Sono luoghi di passaggio dove gli individui sono costretti a transitare per vari motivi, ma in cui non sono obbligati a tessere rapporti interpersonali. Per il filosofo, tuttavia, oggi il mondo intero è diventato un nonluogo. Di fronte agli schermi di tablet, cellulari e computer il tempo planetario viene percepito in accelerazione e, allo stesso tempo, ridotto a un puro presente che ci condanna all'ostentazione superficiale e all'oblio immediato. In questo presente segnato dalla velocità e dal potere dell'immagine, l'ordine sequenziale delle nostre esistenze risulta frammentato, trasmettendo la sensazione di disorientamento del viaggiatore d'affari, che passa da un albergo all'altro sentendo che la vita vera scorre altrove. Nell'individualismo passivo dedito al consumo di notizie, immagini e oggetti, promosso dalla mondializzazione di internet, il singolo è costretto a cercare da solo il senso della propria esistenza, vivendo, proprio per questo, una solitudine vertiginosa all'interno di una crisi profondamente relazionale e, quindi, sociale. Oggi il web ci dà l'illusione di partecipare in prima persona al dibattito pubblico e di mostrarci agli altri per come siamo, in realtà ci trasforma da esseri fatti di corpo, reciprocità e parole in fantasmi digitali. La rivoluzione indicata in questo libro sprona a non accontentarsi di essere un apatico sguardo sul mondo in immagini: quello sguardo, da passivo che era, deve farsi attivo, diventando amicizia, fraternità, responsabilità e, forse, anche profezia.