Abstract: È una testimonianza diretta, e al tempo stesso una riflessione su quella che fu l'ispirazione profonda della Resistenza, il carattere "religioso e morale, prima che sociale e politico" che essa ebbe, nella concezione e nell'esperienza di Piero Calamandrei; il suo essere stata, "più che un movimento militare, un movimento civile". Carlo Azeglio Ciampi"Fin dal titolo il libro di Calamandrei ha il merito di individuare una fra le dimensioni fondamentali della Resistenza: la sua natura tellurica, il legame dei partigiani con una specifica terra, con un preciso paesaggio. Non si trattava semplicemente di ancorare le lotte resistenziali al loro hic et nunc politico e militare, alla mossa geografia dell'insediamento sul territorio dell'una o dell'altra brigata, alla virtuosa storiografia degli scontri tra le fragili compagini partigiane e le blindate divisioni tedesche. Si trattava, più profondamente, di ritrovare il pathos del luogo che era stato proprio della Resistenza: quella "fusione tra paesaggio e persone" di cui avrebbe splendidamente testimoniato la narrativa dei Fenoglio e dei Meneghello." Dall'Introduzione di Sergio LuzzattoPubblicato una prima volta nel 1955, in occasione del decennale della Liberazione, Uomini e città della Resistenza è il testo fondatore della nostra epica resistenziale. Questa edizione riproduce l'originale anche nell'immagine di copertina. La disegnò Carlo Levi per l'occasione, in ricordo di un episodio che più di qualunque altro sembrava evocare lo spirito della Resistenza. Un attimo prima di soccombere ai nazisti nel rogo di Sant'Anna di Stazzema, una giovane donna, Genny Marsili, aveva scagliato contro gli aguzzini uno zoccolo: il simbolo, insieme, della sua fierezza e della loro abiezione.
Titolo e contributi: Uomini e città della Resistenza. Discorsi, scritti ed epigrafi
Pubblicazione: Laterza, 20/11/2014
EAN: 9788842096788
Data:20-11-2014
È una testimonianza diretta, e al tempo stesso una riflessione su quella che fu l'ispirazione profonda della Resistenza, il carattere "religioso e morale, prima che sociale e politico" che essa ebbe, nella concezione e nell'esperienza di Piero Calamandrei; il suo essere stata, "più che un movimento militare, un movimento civile". Carlo Azeglio Ciampi"Fin dal titolo il libro di Calamandrei ha il merito di individuare una fra le dimensioni fondamentali della Resistenza: la sua natura tellurica, il legame dei partigiani con una specifica terra, con un preciso paesaggio. Non si trattava semplicemente di ancorare le lotte resistenziali al loro hic et nunc politico e militare, alla mossa geografia dell'insediamento sul territorio dell'una o dell'altra brigata, alla virtuosa storiografia degli scontri tra le fragili compagini partigiane e le blindate divisioni tedesche. Si trattava, più profondamente, di ritrovare il pathos del luogo che era stato proprio della Resistenza: quella "fusione tra paesaggio e persone" di cui avrebbe splendidamente testimoniato la narrativa dei Fenoglio e dei Meneghello." Dall'Introduzione di Sergio LuzzattoPubblicato una prima volta nel 1955, in occasione del decennale della Liberazione, Uomini e città della Resistenza è il testo fondatore della nostra epica resistenziale. Questa edizione riproduce l'originale anche nell'immagine di copertina. La disegnò Carlo Levi per l'occasione, in ricordo di un episodio che più di qualunque altro sembrava evocare lo spirito della Resistenza. Un attimo prima di soccombere ai nazisti nel rogo di Sant'Anna di Stazzema, una giovane donna, Genny Marsili, aveva scagliato contro gli aguzzini uno zoccolo: il simbolo, insieme, della sua fierezza e della loro abiezione.
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