Non è stagione
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Materiale linguistico moderno

Manzini, Antonio <1964->

Non è stagione

Abstract: C'è un'azione parallela, in questa inchiesta del vicequestore Rocco Schiavone, che affianca la storia principale. È perché il passato dell'ispido poliziotto è segnato da una zona oscura e si ripresenta a ogni richiamo. Come un debito non riscattato. Come una ferita condannata a riaprirsi. E anche quando un'indagine che lo accora gli fa sentire il palpito di una vita salvata, da quel fondo mai scandagliato c'è uno spettro che spunta a ricordargli che a Rocco Schiavone la vita non può sorridere. I Berguet, ricca famiglia di industriali valdostani, hanno un segreto, Rocco Schiavone lo intuisce per caso. Gli sembra di avvertire nei precordi un grido disperato. È scomparsa Chiara Berguet, figlia di famiglia, studentessa molto popolare tra i coetanei. Inizia così per il vicequestore una partita giocata su più tavoli: scoprire cosa si cela dietro la facciata irreprensibile di un ambiente privilegiato, sfidare il tempo in una corsa per la vita, illuminare l'area grigia dove il racket e gli affari si incontrano. Intanto cade la neve ad Aosta, ed è maggio: un fuori stagione che nutre il malumore di Rocco. E come venuta da quell'umor nero, un'ombra lo insegue per colpirlo dove è più doloroso.


Titolo e contributi: Non è stagione / Antonio Manzini

Pubblicazione: Sellerio, 2015

Descrizione fisica: 317 p. ; 17 cm

EAN: 9788838932885

Data:2015

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Serie: La memoria ; 983

Nomi: (Autore) (Editore)

Soggetti:

Classi: 853.92 Narrativa italiana. 2000- [22] Giallo <genere fiction>

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2015
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: fiction

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Non c’è che dire, il vicequestore Rocco Schiavone è proprio bravo, visto che, sia pure a suo modo, riesce a venire a capo ai casi più complicati, come questo che vede il rapimento di una bella ragazza, figlia di un costruttore edile della zona. Aosta è una piccola città, così minuscola rispetto alla sua Roma, ma lì è stato trasferito per punizione e invece dei bearsi dei calori primaverili deve sorbirsi anche una nevicata a maggio. In tutta sincerità uno come lui in una piccola realtà, anche del crimine, è sciupato; c’è da dire però che da quando vi è stato trasferito i cittadini non è che possano dormire sonni tranquilli, visti i numerosi casi delittuosi che proliferano e si moltiplicano a vista d’occhio, ma ripeto, non c’è da aver paura, tanto c’è il vicequestore Rocco Schiavone. Anche questa volta riuscirà a venire a capo dell’indagine, magari procedendo a tentoni, sbagliando anche, ma, come si suol dire, quel che conta è il risultato e questo è senz’altro positivo. Peraltro questo poliziesco è particolarmente dinamico, con una corsa contro il tempo, un colpo di scena dietro l’altro, con indizi che sviano le ricerche e con intuizioni che rimettono in carreggiata. Quando tutto sembra finito e ci manca solo la scritta “e vissero felici e contenti” ecco un fatto imprevedibile: Rocco Schiavone sfugge fortunosamente a un assassino che lo vuole morto. Purtroppo ci sarà qualcuno, innocente, che morirà al suo posto e questo delitto si inserisce in una storia che è presente in altri episodi della serie e rappresenta un altro filone di indagini che probabilmente verrà sviluppato in libri successivi, perché Schiavone quando è toccato così nel vivo diventa una belva, tanto più che anche lui ha dovuto soffrire per la morte violenta della moglie, il cui ricordo mai viene meno, al punto che di tanto in tanto dialoga con la stessa.
Quindi l’omicida, il killer, prima o poi cadrà nella rete che andrà a svolgere il vicequestore.
Per il resto nulla di nuovo, con personaggi ben delineati, una trama possibile con una soluzione logica, insomma alcune ore di lettura da trascorrere piacevolmente.

Antonio Manzini ha oramai creato un personaggio familiare per tutti i suoi lettori, ed il Vice Questore Rocco Schiavone non delude anche in questa nuova storia, ricordando a tutti che l'indagine sul groppone è la rottura di coglioni massima nella sua personale scala di valori! Ed in questo poliziesco di carne al fuoco ce n'è parecchia, dalla morte di due persone per incidente stradale, al presunto rapimento di una ragazza, dall'usura, fino all'evasione di un carcerato. Ma come nei libri di Camilleri o in quelli di Malvaldi, il succo dell'opera è negli splendidi affreschi che l'autore ci regala della vita quotidiana di Rocco, le sue fugaci amanti, i suoi colleghi, la vita in Questura, i profumi ed i colori delle strade di Aosta, le sua personalissima concezione di giustizia. Davvero un buon libro. Luca #TRC

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