Abstract: Alla fine della seconda guerra mondiale il giudizio sui militari del Regio Esercito era diviso tra un'opinione pubblica internazionale che ii considerava criminali di guerra e un'opinione pubblica interna incline a considerarli vittime delia guerra fascista e buoni italiani.Quali furono le cause che determinarono una percezione tanto difforme della realtà degli eventi legati alle guerre di aggressione dell'Italia fascista?Dalla documentazione ricavata, in gran parte inedita, dall'Archivio Centrale dello Stato e da quello del Ministero degli Affari Esteri è emerso come la condotta delle truppe del Regio Esercito durante l'occupazione in Jugoslavia, Grecia e Albania, negli anni 194O-'43 sia stata caratterizzata dalla snazionalizzazione, dalle repressioni contro i civili, dagli internamenti, dalle esecuzioni sommarie: crimini di guerra, appunto. Ciononostante essa rappresenta da sempre un tema sul quale l'opinione pubblica italiana si è misurata con difficoltà, se non con aperta reticenza. Ail'elaborazione critica del passato fascista è stato sostituito un generale processo di rimozione e autoassoluzione coniugato sul falso mito del buon italiano.Le ragioni che hanno permesso l'affermazione di un tale paradigma trovano origine nella particolare situazione intemazionale del dopoguerra, quando le necessità dì riorganizzare il blocco occidentale in chiave anticomunista evitò l'estradizione e il processosi numerosi criminali di guerra italiani, richiesti dai governi albanese, jugo-slavo e greco, al fine di favorire un rapido riarmo dell'Italia e la sua inclusione all'interno dell'Alleanza Atlantica. L'opinione pubblica italiana, sostenuta dallo schieramento conservatore dei partiti antifascisti, si mostrò immediatamente disponibile alla ricezione di tali istanze intemazionali assumendo e introiettando una narrazione che, svincolandola dalle responsabilità storichc dei consenso al fascismo, ha rappresentato uno dei fattori principali che hanno concorso a determinare quella continuità dello Stato che è stata fin dalla nascita della Repubblica un ostacolo e un'ipoteca sullo sviluppo democratico della società italiana.
Titolo e contributi: L'occupazione italiana dei Balcani : crimini di guerra e mito della brava gente : 1940-1943 / Davide Conti
Pubblicazione: Roma : Odradek, copyr. 2008
Descrizione fisica: IV, 275 p. : ill. ; 21 cm
ISBN: 8886973926
EAN: 9788886973922
Data:2008
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
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Biblioteca | Collocazione | Inventario | Stato | Prestabilità | Rientra |
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