Il fuoco che ti porti dentro
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Materiale linguistico moderno

Franchini, Antonio <1958->

Il fuoco che ti porti dentro

Abstract: "Il fuoco che ti porti dentro" racconta la vita e la morte di Angela, una donna dal carattere impossibile. Una donna che incarna in maniera emblematica tutti gli orrori dell'Italia, nessuno escluso: «il qualunquismo, il razzismo, il classismo, l'egoismo, l'opportunismo, il trasformismo, la mezza cultura peggiore dell'ignoranza, il rancore...». Questa donna era la madre dell'autore. Il romanzo è un'indagine nella vita, nelle passioni e negli odi di una donna, alla ricerca di una spiegazione possibile. La forma è quella della commedia, il contenuto quello della tragedia. Quale esperienza manifesta o occulta, quale frustrazione, quale nascosta ferita può renderci tanto ostili, rabbiosi, refrattari a qualsiasi forma di pacificazione? Quale motivo, semplice o complesso, sta dietro la furia di Angela: la guerra che la segna da bambina? Un padre morto troppo presto o una madre morta troppo tardi che le ha, a sua volta, infelicitato la giovinezza e la maturità? Un atavico complesso d'inferiorità o l'appartenenza alla cultura del Meridione oppresso le cui ragioni Angela vorrebbe far valere contro l'odiato Nord usurpatore? Oppure, più semplicemente, il fuoco interno che la divora è privo di qualsiasi ragione come il cuore nascosto di un vulcano? Antonio Franchini, con maestria e misura, eccesso e discrezione, ha scritto un romanzo-memoir popolato di personaggi che circondano una protagonista sempre al centro della scena. Un'eroina eccessiva e imprevedibile, capace di alternare toni drammatici e ossessivi a momenti decisamente comici. È un racconto che mescola la commedia eduardiana al furore ctonio, l'urgenza di uno sfogo viscerale alle cadenze studiate di una messa in scena, di una vera e propria recita


Titolo e contributi: Il fuoco che ti porti dentro / Antonio Franchini

Pubblicazione: Marsilio, 2024

Descrizione fisica: 223 p. ; 22 cm

EAN: 9788829719020

Data:2024

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Nomi: (Autore) (Editore)

Soggetti:

Classi: 853.914 Narrativa italiana. 1945-1999 [22] Biografie <genere fiction>

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2024
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: fiction

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Certo è che la letteratura è piena di personaggi cattivi, figure che sembrano nate nell'impossibilità di condurre una vita normale e relazionale, spesso inseriti dagli autori per dare maggior risalto ai buoni. A freddo mi viene in mente O'Brien di 1984, quel funzionario bonaccione che si finge solidale con i ribelli, ma in effetti è un doppiogiochista. Più che cattivo il personaggio è uno che si comporta in modo cattivo e nulla vieta che in altre circostanze, al di fuori della sua missione, sia capace di intrattenere normali relazioni con il prossimo. In Il fuoco che ti porti dentro, invece, Angela, la protagonista, detesta tutti, non c'è nessuno che non sia vittima, potenziale o effettiva, della sua cattiveria; francamente è una donna impossibile e se lo dice l'autore, che è suo figlio, c'è da crederci. Premetto che questi esseri che non sono capaci di relazionarsi normalmente con altri e che sembrano odiare tutti sono cattivi senza esserne consapevoli e quindi è ancor più difficile aiutarli, raddrizzarli.
Giunto all'ultima pagina, con alti e bassi di gradimento, mi sono chiesto il motivo per il quale Antonio Franchini ha scritto questo libro, ponendo in evidenza un personaggio che è decisamente negativo.
E' forse stato il desiderio di giustificare i comportamenti della madre, o piuttosto è stato lo sfogo di un figlio che dalla genitrice non ha potuto avere quell'insegnamento che si sarebbe atteso? O piuttosto, nel delineare questa figura, assolutamente da evitare, ha forse voluto porre in evidenza i difetti dell'italica gente, che sono tutti presenti in Angela?
Franchini in verità cerca di fornire una o più risposte, come per esempio il trauma della guerra che ha vissuto da bambina, oppure la morte troppo presto del padre, con una madre invece che è defunta molto più tardi e che le ha reso difficile la vita nel periodo più delicato, che è quello dell'adolescenza, alimentando di continuo l'odio verso il prossimo, quasi volesse scaricare nella figlia – peraltro riuscendovi – quella frustrazione che l'attanagliava.
Personalmente penso che possano esistere più cause, ma la principale è che una nasce così, magari portandosi appresso quella parte negativa del DNA che Angela ha avuto dalla madre.
E' comunque apprezzabile questo ricordo, per molti aspetti doloroso, che l'autore ha della madre, perché non è da tutti mettere in piazza certi aspetti negativi, a meno che non serva a giustificare, chiedendo così implicitamente perdono.
Se Angela era portata agli eccessi, Antonio Franchini invece è misurato nell'esposizione, in cui cerca di usare una mano leggera, consapevole anche del rischio che a forza di parlare del protagonista principale si corre il rischio di farlo diventare simpatico. Ma Angela non è antipatica, né simpatica, è semplicemente così, impossibile, deleteria, tremendamente seria anche quando i suoi comportamenti hanno dei risvolti comici.
Prima ho detto dei miei alti e bassi di gradimento, e non a caso, perché pur comprendendo le difficoltà dell'autore nello scrivere questo libro la presenza continua del personaggio principale a volte mi ha un po' stancato e non a caso la parte che più ho gradito è quella di quando lui va a Milano ospite dello zio Francesco; sono alcune pagine in cui Angela è sullo sfondo, ma non domina la scena, insomma l'autore la fa un po' riposare, ma in questo modo tira un sospiro di sollievo anche il lettore.
Nel complesso Il fuoco che ti porti dentro mi è piaciuto, alla luce anche della complessità della narrazione, perché parlare di una madre così credo sia veramente molto difficile.

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