Il disperso di Marburg
5 1 0
Materiale linguistico moderno

Revelli, Nuto <1919-2004>

Il disperso di Marburg

Abstract: Questo racconto è la ricerca di una identità e la ricostruzione di una storia. Il cavaliere solitario, il tedesco buono, era solito uscire ogni mattina, entrare nei casolari, passare tra la gente e poi rientrare nella sua guarnigione. Un giorno, nel suo andare si è spinto a ridosso del fiume, lì erano in sosta alcuni partigiani. La cattura, poi l'eliminazione. A questa sparizione segue da parte dei tedeschi una ricerca senza rastrellamenti. Il racconto è per Ravelli una incessante ricerca, non solo anagrafica del giovane tedesco, ma della sua vita, dei suoi sentimenti. E così le vite di Revelli e di Rudolf Knaut si intrecciano. Entrambi hanno vissuto la campagna di Russia, la guerra e la presenza in territori altrui. Ma allora chi è il nemico?


Titolo e contributi: Il disperso di Marburg / Nuto Revelli

Pubblicazione: Torino : Einaudi, [1994]

Descrizione fisica: 174 p. ; 22 cm

ISBN: 88-06-13365-9

Data:1994

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Serie: I coralli ; 15

Nomi: (Editore)

Soggetti:

Classi: 858.91403 Miscellanea italiana. 1945-1999. Diari, ricordi, taccuini [22] Diari <genere fiction>

Luoghi: Torino

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 1994

Sono presenti 19 copie, di cui 0 in prestito.

Biblioteca Collocazione Inventario Stato Prestabilità Rientra
Asola XX 940.53 REVNUT AS-4414 Su scaffale Prestabile
Castel D'Ario XX 940.53 REV NUT CD-469 Su scaffale Prestabile
Castiglione delle Stiviere - Arturo Sigurtà XX 940.53 REV NUT CS-9021854 Su scaffale Prestabile
Castiglione delle Stiviere - Arturo Sigurtà XX 858.914 REV NUT CS-9022010 Su scaffale Prestabile
Castellucchio XX 940.53 REVNUT CT-6049 Su scaffale Prestabile
Cavriana XX 940.53 REV CV-2591 Su scaffale Prestabile
Felonica XX 940.53 REVEN FE-24074 Su scaffale Prestabile
Gazoldo degli Ippoliti XX 940.53 REV DIS GI-3186 Su scaffale Prestabile
Guidizzolo XX 940.53 REV GU-4331 Su scaffale Prestabile
Moglia XX 940.53 REVNUT MO-13251 Su scaffale Prestabile
Porto Mantovano XX 940.5 REV DIS PA-4629 Su scaffale Prestabile
Pegognaga D D 940.53 REV NUT PG-14732 Su scaffale Prestabile
Poggio Rusco XX 940.53 REV PR-21153 Su scaffale Non disponibile
Rivarolo Mantovano XX 940.53 REV RM-4799 Su scaffale Prestabile
Viadana - Biblioteca Comunale "Luigi Parazzi" A ND 940.53 REV DI VD-46304 Su scaffale Prestabile
Borgo Virgilio - sede di Virgilio XX 940.53 REV VG-10543 Su scaffale Prestabile
Volta Mantovana L 940.53 REV VM-1889 Su scaffale Prestabile
Volta Mantovana XX 940.53 REV VM-1888 Su scaffale Prestabile
Pozzolo (Marmirolo) XX 940.53 REV MR-3282 Su scaffale Prestabile
Vedi tutti

Ultime recensioni inserite

Nel cuneese circolava una leggenda, quella di un tedesco “buono”, che durante la guerra usciva a cavallo dalla caserma di San Rocco, scambiava qualche parola con i bimbi, donava un sigaro a un contadino e ogni giorno, alla medesima ora, ritornava in caserma. La sua pareva un'innocente passeggiata, in parte lungo la sponda del fiume locale, quasi un tentativo di avere, sia pur per poco tempo, un sogno di normalità nell'atroce tedio della guerra. Ma era imprudente, perché la zona pullulava di partigiani e accadde così che un giorno alla caserma ritornò solo il cavallo e di lui non si seppe più niente, tranne poche parole mormorate a voce bassa dalla popolazione locale che raccontava di come, catturato da patrioti, o da sbandati, oppure da colpisti (tanto per intenderci, quelli di vado, l'ammazzo e torno), fosse stato ucciso su un isolotto del corso d'acqua e di come il suo corpo fosse rimasto a lungo nascosto nella bassa boscaglia, fino a quando una piena del fiume l'aveva portato via, lasciando solo un lembo di stoffa bianca impigliato in un ramo.
Quando ne venne a conoscenza Revelli erano già trascorsi molti anni dal fatto, ma la figura del tedesco buono e del disperso presero il sopravvento sul razionale quotidiano, tanto da indurlo a effettuare una lunga ricerca storica, sulla base di prove orali e documentali, per sapere se questa leggenda avesse un fondamento, per dare un nome alla vittima e, soprattutto, per verificare se davvero fosse stato buono, perché lui, Revelli, di tedeschi buoni non ne aveva conosciuti, anzi aveva cominciato a odiarli durante la campagna di Russia, sentimento che si era ulteriormente acutizzato nel periodo della Resistenza.
La ricerca fu lunga, snervante, quasi impossibile e di questo lavoro straordinario abbiamo il resoconto con questo libro, in cui l'autore riporta, diaristicamente, il progredire delle indagini, le sensazioni, gli stati d'animo, il continuo riaffiorare di ricordi degli altri dispersi suoi compagni d'arme in Russia e di episodi indelebili della sua attività di partigiano.
Ne nasce una strana opera, che non è né saggio storico, né romanzo, ma che porta le caratteristiche di entrambi, con un “io” narrante che lascia chiaramente trasparire l'ansia di arrivare alla fine, di sapere, nella particolare condizione che un nemico è un'ombra senza volto da uccidere, mentre il nemico, quel nemico, perde le caratteristiche di bersaglio anonimo, diventa poco a poco parte di noi, sì che odiandolo odiamo noi stessi.
E' un lavoro non facile, ma lo stile asciutto di Revelli molto aiuta nel trasmettere l'immediatezza degli stati d'animo, nell'intuire ciò che l'autore ha timore di rivelare perfino a sé medesimo.
Il percorso è doloroso e più ci si avvicina alla meta più risalta l'umanizzazione della vittima, probabilmente non buona, ma nemmeno cattiva. E il nemico così, a mano a mano che si conosce, diviene la nostra ombra, in un crescendo di commozione che l'autore conclude così malinconicamente:  “Ogni qual volta rivivo l'episodio di San Rocco mi rivedo davanti agli occhi quel brandello della maglia bianca di Rudolf, risparmiato dall'onda lunga del fiume. Come il segnale di un destino crudele, di una vita sprecata, di una resa.” (pag. 174)
Rudolf Knaut perde il suo alone di leggenda, ma induce il nemico Nuto Revelli a provare un sentimento di autentica umana pietà.
Il disperso di Marburg è un bellissimo libro contro la follia di ogni guerra.

Condividi il titolo
Codice da incorporare

Copia e incolla sul tuo sito il codice HTML qui sotto.