Bibliochiacchiere è un gruppo di lettura attivo da molti anni, ideato e creato da Arianna Fornari durante la sua preziosa attività di bibliotecaria; il gruppo è debitore alla sua figura ed anche per onorarne il ricordo, prosegue nella passione letteraria di persone che trovano nel libro un amico irrinunciabile, un luogo di riflessione e memoria, un esercizio di fantasia e amore, un' occasione di mistero e turbamento, un custode di indimenticabili storie e di altisssima poesia.

Le proposte di lettura spaziano dai classici ad autori contemporanei, nel vasto orizzonte di generi di cui si compone la letteratura di ogni tempo. Ogni incontro del gruppo è un momento di scambio critico, di consigli, di assoluto arricchimento culturale nel segno dell'amicizia e della socialità, valori che fecondano e portanto luce al prezioso momento della convivialità.

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× Nomi Adiga, Aravind <1974->

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La Tigre Bianca
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Materiale linguistico moderno

Adiga, Aravind <1974->

La Tigre Bianca / Aravind Adiga ; traduzione di Norman Gobetti

Torino : Einaudi, [2008]

Abstract: Seduto alla sua scrivania, l'imprenditore autodidatta Balram Halwai, detto la Tigre Bianca, scrive sette lucide e impietose lettere al primo ministro cinese che si appresta a visitare l'India. Gli racconta delle proprie origini e della propria storia: la storia di un ragazzo di una delle caste più basse che da un fangoso villaggio all'interno del paese (dove ogni buona notizia si tramuta in una cattiva notizia, e in fretta) arriva a New Delhi, dove mall luccicanti, sontuosi palazzi e auto tirate a lucido da magri autisti in ciabatte si accostano a bordelli di lusso con bionde prostitute dell'Europa dell'est. Qui, nel nuovissimo quartiere di Gurgaon, Balram Halwai assiste alla progressiva e inarrestabile corruzione del suo padrone, ne assimila la mentalità e intuisce che il modo per fuggire dalla gabbia della miseria esiste: commettere un omicidio, rubare e mettersi in proprio. Grazie a un duro lavoro, a pasti trangugiati in fretta, a un codice morale dettato dalle necessità produttive, ma soprattutto applicando le auree regole degli affari apprese da Mr Ashok, il suo defunto ex principale, il successo non tarda ad arrivare. Per il futuro si vedrà: forse potrebbe investire parte del proprio capitale in una scuola per i bambini poveri di Bangalore: una scuola piena di Tigri Bianche, in cui non si parli né di Gandhi, né dei 36 milioni di divinità indiane.